Il 28 giugno e il Mondiale di calcio si incontrarono la prima volta nella quarta edizione, quando la Jugoslavia trafisse il Messico e il Brasile impattò con la Svizzera, mentre otto anni dopo in Svezia la Francia si aggiudicò il terzo posto grazie al successo sulla Germania, con Just Fontaine che consolidò la corona di capocannoniere (13 gol, nessuno come lui); per i tedeschi invece Helmut Rahn siglò la sua ultima rete in un Campionato del Mondo. Il 28 giugno mancò poi all’appuntamento iridato per quasi tre decenni: il secondo Mondiale messicano regalò un altro bronzo ai Bleus, i quali ai supplementari ebbero la meglio sul Belgio. Otto anni dopo l’aereo ci portò negli Stati Uniti per l’ultima giornata della fase a gironi: nel gruppo azzurro Irlanda e Norvegia divisero la posta, mentre Italia-Messico terminò con una rete per parte e la Nazionale di Sacchi passo il turno grazie alla formula delle migliori terze, presente per l’ultima volta ai Mondiali. E così i nostri beffarono la Russia, alla quale non bastò la cinquina che Oleg Salenko rifilò al Camerun: nonostante l’eliminazione l’attaccante si aggiudicò con largo anticipo il titolo di miglior realizzatore del torneo, mettendo quasi in secondo piano l’ultima gara iridata di Roger Milla, che siglò il gol della bandiera per i “Leoni indomabili”; nell’altra partita finì in parità Brasile-Svezia. Torniamo in Europa per la sedicesima edizione, con l’inizio della fase ad eliminazione diretta: solo con il golden gol i padroni di casa superarono il Paraguay, mentre a Saint-Denis la Danimarca trafisse la Nigeria. Il 28 giugno presentò gli ottavi anche nella rassegna sudafricana, con l’Olanda che arginò la Slovacchia e il Brasile che superò senza difficoltà il Cile. Lo stesso Brasile-Cile che si replica oggi.
Antonio Capotosto
Nella foto, il golden gol di Blanc al Paraguay (ottavi di Francia ’98): il primo della storia dei Mondiali.