IL TABELLINO
GRUPPO C
Fortaleza, 24 giugno
GRECIA-COSTA D’AVORIO 2-1
42’ pt Samaris; 28’ st Bony, 48’ st rig. Samaras.
GRECIA (4-2-3-1): Karnezis (24’ pt Glykos); Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Maniatis, Karagounis (32’ st Gekas); Salpingidis, Kone (11’ pt Samaris), Christodoulopoulos; Samaras. Ct: Fernando Santos.
COSTA D’AVORIO (4-2-3-1): Barry; Aurier, Kolo Touré, Bamba, Boka; Tioté (16’ st Bony), Serey Dié; Kalou, Yaya Touré, Gervinho (37’ st Sio); Drogba (33’ st Diomandé). Ct: Lamouchi.
ARBITRO: Vera (Ecuador).
NOTE: ammoniti Drogba, Kalou e Serey Dié; recupero: 4’ pt, 3’ st.
LA PARTITA
Niente da fare: per la terza volta consecutiva la Costa d’Avorio fallisce l’approdo agli ottavi di finale. Ma se nel 2006 e nel 2010 fu determinante l’essere finita in un girone di ferro, questa volta il rammarico è enorme. Gli avversari, a parte la Colombia, non erano trascendentali e soprattutto, la qualificazione era ormai cosa fatta. È un calcio di rigore a tempo scaduto di Samaras infatti a decretare l’eliminazione degli africani, a cui il pareggio sarebbe bastato per andare a sfidare la Costa Rica. La Grecia era partita con uno 0-3 con la Colombia e uno 0-0 noiosissimo con il Giappone: non c’era nulla che facesse pensare al passaggio del turno, e invece ecco la sorpresa. Il portoghese Fernando Santos diventa il primo Commissario tecnico a portare gli ellenici tra le prime sedici del mondo. Non è un risultato rumoroso come quello di Rehhagel nel 2004 (vittoria degli Europei), ma è comunque il secondo momento più alto della storia della nazionale greca (e lo stesso Santos portò la Grecia ai quarti di finale due anni fa in Polonia e Ucraina). E pensare che la serata era partita male per la compagine europea, che dopo 24 minuti aveva già utilizzato due cambi (fuori per infortunio il portiere Karnezis e il centrocampista Kone, dentro Glykos e Samaris). In chiusura di tempo, è stato proprio il neoentrato Samaris a sbloccare il match, approfittando di uno spazio apertogli da Samaras. Nel secondo tempo, la Costa d'Avorio ha provato a rientrare in partita e Lamouchi ha schierato i suoi con un offensivo 4-2-4: accorgimenti che hanno funzionato. Da una palla messa in mezzo da Gervinho, il neoentrato Bony ha liberato il gol dell'1-1. Sembrava fatta per gli africani, ma al 93' un fallo in area di Sio su Samaras ha dato vita al ribaltone. Rigore e gol. Il finale fa male agli Elefanti, che escono tra le lacrime e con la consapevolezza che quella sprecata è un’occasione gigantesca (agli ottavi poi ci sarebbe stata la Costa Rica, che per quanto stia giocando bene continua ad essere avversaria preferibile a un Brasile, a un'Olanda o a una Francia). Sono soprattutto i fratelli Touré ad essere amareggiati: tanta era la voglia di arrivare agli ottavi e di dedicarli alla memoria del loro fratello Ibrahim, scomparso i giorni scorsi ad appena ventotto anni. Per quanto visto durante i novanta minuti, però, bisogna dire che la vittoria della Grecia è più che meritata. Rocambolesca, ma meritata: i tre legni colpiti (traverse di Holebas e Karagounis, palo esterno di Torosidis) stanno lì a testimoniarlo. Incredibile come sia bastata una gara ben fatta alla formazione di Santos per spazzar via le prime due uscite deludenti e guadagnarsi la via degli ottavi di finale.
I PIÙ E I MENO
+ Samaris: meglio tardi che mai. La Grecia segna il primo gol del torneo a fine primo tempo dell’ultima giornata. Tanto quanta basta per passare il turno in modo sorprendente. Samaris, subentrato al bolognese Kone dopo undici minuti, raccoglie l’assist dal suo quasi omonimo Samaras e sblocca la gara.
+ Samaras: segna il rigore (da lui procurato) al 93’. Non è facile andare dal dischetto a tempo scaduto e con la qualificazione che dipende tutta da quel tiro. L’ex attaccante del Celtic lo segna e rompe un digiuno di gol che con la nazionale durava addirittura da Euro 2012. E nel primo tempo, aveva fatto l’assist dell’1-0.
+ Bony: segna l’1-1 al 28’ della ripresa. Il suo secondo gol di questo Mondiale vale la qualificazione per una ventina di minuti, poi il patatrac.
- Sio: Lamouchi lo mette nel finale al posto di Gervinho, ma è proprio il neoentrato a commettere il fallo da rigore all’ultima azione.
- Tioté: perde palla in occasione dell’1-0 greco. Un errore imperdonabile.
- Drogba: parte per la prima volta titolare in questo Mondiale, ma non graffia. Vede sfuggire la qualificazione della sua squadra, dalla panchina. Peccato: questa era davvero la sua ultima possibilità di fare la storia con la nazionale ivoriana.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco