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24/64. Italia-Costa Rica 0-1

Costa Rica agli ottavi, Inghilterra eliminata, Italia al dentro o fuori con l'Uruguay. Analisi, tabellino e pagelle della partita di Recife.

Redazione

20 giugno 2014

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IL TABELLINO GRUPPO D Recife, 20 giugno ITALIA-COSTA RICA 0-1 43’ pt Ruiz. ITALIA (4-1-4-1): Buffon; Abate, Barzagli, Chiellini, Darmian; De Rossi; Candreva (12’ st Insigne), Thiago Motta (1’ st Cassano), Pirlo, Marchisio (25’ st Cerci); Balotelli. Ct: Prandelli. COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa, Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz (36’ st Brenes), Borges, Tejeda (23’ st Cubero), Bolaños; Campbell (29' st Ureña). Ct: Pinto. ARBITRO: Osses (Cile). NOTE: ammoniti Balotelli e Cubero; recupero: 2’ pt, 4’ st. LA PARTITA Figuraccia della nazionale italiana, che cade contro una Costa Rica in condizione atletica smagliante e meritatamente qualificata agli ottavi di finale. Avevamo esaltato la forma italiana vista contro gli inglesi (ricordate i crampi che colpivano solo gli avversari?), che ci rimane difficile capire come sia stato possibile un calo così netto e repentino (e che non può certo ridursi all’orario e al clima, uguali per gli avversari e dunque alibi non validi). Ma anche sul piano del gioco gli Azzurri hanno compiuto giganteschi passi all’indietro rispetto alla partita con l’Inghilterra, a riprova che non c’è davvero nulla da salvare in questa partita, che riporta sulla terra i giocatori di Prandelli, dopo l’esaltazione della gara di Manaus. La Costa Rica invece ha confermato quanto di buono aveva fatto vedere all’esordio contro l’Uruguay: normale che sia stata lei ad uscire vincitrice dall’incontro. Il Ct Pinto merita tutti gli elogi del mondo: organizzata, umile e brava a colpire al momento giusto, la sua formazione è riuscita in due partite a dar torto chi la vedeva come vittima sacrificale nel terribile girone D, quello che vedeva tre compagini Campioni del Mondo e una squadra materasso da guardare con un ghigno come a dire “Cosa ci fanno questi qui?”. E invece, in poche mosse, ecco la vera sorpresa di questa prima fase del Mondiale. Contro gli inglesi (eliminati proprio dopo questo k.o., che li estromette matematicamente dal torneo. Sarebbero stati in vita solo con un successo azzurro), giocherà per il primo posto, utile ad evitare la Colombia al turno successivo. Applauditi gli avversari, passiamo alle dolenti note azzurre. La squadra di Prandelli è scesa in campo con lo stesso modulo di sabato notte (Buffon, Abate e Thiago Motta per Sirigu, Paletta e Verratti le novità negli uomini scelti), ma se con l’Inghilterra schierarsi con uno schema prudente aveva un senso, con la Costa Rica la mossa non ha pagato. Con Balotelli unico riferimento d’attacco l’Italia è stata prevedibile e la Costa Rica, ben abbottonata, è andata a nozze e raramente ha subito grossi pericoli: il più grande, forse l’unico, è stato il pallonetto di Balotelli a Navas nel primo tempo. Due bei lanci di Pirlo e poco altro: questa è stata l’Italia vista a Recife. Capito l’andazzo, Prandelli ha provato a inserire della qualità con gli ingressi di Insigne, Cassano e Cerci, ma nonostante questo, nella ripresa non c’è stata una reazione nemmeno vagamente accennata. Ancora palle lunghe per l’isolato Balotelli (e spesso fuori misura), un festival di passaggi intercettati, pressing e raddoppi di marcatura subiti e fuorigiochi come se piovessero (ben undici le volte in cui gli Azzurri sono terminati in off-side). La sconfitta contro la Costa Rica brucia parecchio: non sappiamo ancora se sarà una nuova Corea, perché al momento non costa la qualificazione; per ora assomiglia di più all’1-1 con la Nuova Zelanda di quattro anni fa. Umiliante, ma ancora rimediabile. Che poi quattro anni fa non rimediammo, è un altro discorso. I PIÙ E I MENO + Ruiz: segna un gol storico, che porta la Costa Rica agli ottavi. È il più talentuoso dei suoi: con l’Uruguay non lo aveva dimostrato, questa volta sì. + Pinto: lo aveva detto chiaramente sin dall’inizio: “Noi non temiamo questo girone e sono sicuro che passeremo il turno”. Lo fa addirittura con 90’ di anticipo: complimenti. + Gonzales: guida una difesa che non soffre mai i pallidi tentativi di riscossa degli Azzurri. + Tejeda: in mezzo si fa sentire e dà tutto ciò che ha. Esce stanchissimo. + Bolaños: il velocissimo centrocampista del Copenaghen fa soffrire Abate e si rende protagonista con i suoi cross dalla fascia. - Chiellini: ancora una volta è tra i peggiori, ma con l’Uruguay gli avevamo dato l’attenuante del ruolo non suo. Questa volta torna al centro della difesa, ma commette disastri: si perde Ruiz sul gol e poco prima ha rischiato un rigore per un fallo su Campbell. Da brividi certi tocchi di palla. - Thiago Motta: come spesso gli succede in nazionale, una prova insufficiente. Un mistero la sua presenza tra i titolari. Prandelli torna sui suoi passi, togliendolo all’intervallo per Cassano. - Candreva: netta involuzione rispetto alla bella partita contro gli inglesi. Sulla destra non riesce né a dribblare l’uomo né a servire Balotelli. - Balotelli: sbaglia un’occasione gigantesca a tu per tu col portiere e poi scompare. Lo rivediamo quando si piglia un cartellino giallo per proteste. La regina Elisabetta il bacino non glielo darà. - Cassano: che non sia un corridore lo sapevamo già. Ma dalla sua prima gara mondiale ci aspettavamo almeno qualche lampo di classe. E invece sono più i palloni passati agli avversari di quelli smistati ai compagni. - Insigne: subentra a Candreva ma la storia non cambia. Pasticcione e impacciato, rimane intrappolato nell’impeccabile difesa costaricana. - Prandelli: il Ct sceglie la linea prudente e ripropone un modulo con un solo attaccante. Risultato, la squadra è timida, prevedibile e priva di idee. L’unico copione è la palla lunga per Balotelli. Troppo poco. La sconfitta rimediata all’Arena Pernambuco costringe la sua Italia a giocarsi tutto contro l’Uruguay martedì prossimo. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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