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23/64. Giappone-Grecia 0-0

Lo scialbo 0-0 di Natal tiene a galla sia il Giappone sia la Grecia, ma solo quest'ultima è padrona del proprio destino.

Redazione

20 giugno 2014

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IL TABELLINO GRUPPO D Natal, 19 giugno GIAPPONE-GRECIA 0-0 GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima; Uchida, Yoshida, Konno, Nagatomo; Hasebe, Yamaguchi; Okubo, Honda, Okazaki; Osako (12’ st Kagawa). Ct: Zaccheroni. GRECIA (4-3-3): Karnezis; Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Maniatis, Katsouranis; Kone (34’ st Salpingidis), Fetfatzidis (41’ pt Karagounis), Mitroglou (35’ pt Gekas); Samaras. Ct: Fernando Santos. ARBITRO: Haimoudi (Algeria). NOTE: espulso Katsouranis al 38’ pt per doppia ammonizione; ammoniti Hasebe, Katsouranis, Samaras e Torosidis; recupero: 2’ pt, 4’ st. LA PARTITA Sotto la pioggia di Natal si consuma il terzo 0-0 del Mondiale, che dà la certezza degli ottavi alla Colombia e rimanda tutto all’ultima giornata per quel che riguarda il secondo posto. Il pareggio tra Giappone e Grecia soddisfa di più quest’ultima, per due motivi: 1) ha giocato in dieci sin dal 38’, quando Katsouranis si è preso il secondo giallo in pochi minuti; 2) resta padrona del proprio destino, e potrebbe bastare una vittoria con la Costa d’Avorio per qualificarsi tra le prime sedici del mondo. Il Giappone invece dovrà battere la Colombia e puntare a un passaggio del turno tramite la miglior differenza reti, ma una vittoria ivoriana contro la Grecia renderebbe inutile qualunque risultato. Per Zaccheroni, la delusione è grande, e lo 0-0 dell’Arena das Dunas lascia l’amaro in bocca: il possesso palla largamente maggiore e il numero di conclusioni in porta superiore a quello degli avversari sono dati fini a se stessi se non vengono sfruttati, così come non si è approfittato dell’uomo in più per  oltre un tempo. La formazione di Fernando Santos (che dopo il torneo saluterà la compagnia) ha lasciato l'iniziativa agli avversari e si è fatta attaccare chiudendosi a riccio, abilità in cui è maestra, e provando a ripartire ogni tanto: non sono mancate delle sporadiche sortite pericolose, come quella di Gekas. Gli eventi del primo tempo - l’espulsione del capitano Katsouranis e i due cambi usati, uno per l’infortunio di Mitroglou, l’altro per scelta tecnica, per ridisegnare la squadra dopo il cartellino rosso - avevano messo la partita in salita, ma l’unione del gruppo e la forza di volontà hanno tenuto a galla Samaras e compagni, che alla fine guadagnano un risultato positivo e che tiene anche l’Italia alla finestra, ad osservare da spettatrice interessata, visto che il girone C e il D si incroceranno agli ottavi. I PIÙ E I MENO + Kone: in attacco, il bolognese è quello che ci prova di più. In avvio, un suo tiro viene parato da Kawashima in due tempi. + Fernando Santos: la sua squadra non si scompone e rimane organizzata anche dopo l’infortunio di Mitroglou e l’espulsione di Katsouranis. + Karnezis: l’estremo difensore greco salva due volte la propria porta: una su Honda, l’altra su Endo. + Uchida: serve un assist a Okubo, ma non viene concretizzato. Poi ci prova lui stesso, ma non trova lo specchio della porta. - Papastathopoulos: cincischia dentro la propria area e per poco Uchida non ne approfitta con un tiro che termina a lato di pochissimo. - Katsouranis: il capitano tradisce e abbandona la nave al 38’ quando viene espulso per doppia ammonizione. Mette i compagni in difficoltà. - Okubo: sbaglia un delle occasioni più nitide del Giappone, a pochi metri dalla porta. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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