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17/64. Russia-Corea del Sud 1-1

Quattro anni fa, l'errore di Green. Oggi, la "saponetta" di Akinfeev. Il Mondiale di Capello inizia ancora con una papera del suo portiere.

Redazione

18 giugno 2014

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IL TABELLINO GRUPPO H Cuiabà, 17 giugno RUSSIA-COREA DEL SUD 1-1 23’ st Lee Keun-Ho, 29’ st Kerzhakov. RUSSIA (4-2-3-1): Akinfeev; Eshchenko, Berezoutski, Ignashevitch, Kombarov; Glushakov (27’ st Denisov), Faizulin; Samedov, Shatov (14’ st Dzagoev), Zhirkov (26’ st Kerzhakov); Kokorin. Ct: Capello. COREA DEL SUD (4-2-3-1): Jung Sung-Ryong; Lee Yong, Hong Jeong-Ho (28’ st Hwang Seok-Ho), Kim Young-Gwon, Yun Suk-Young; Han Kook-Young, Ki Sung-Yueng; Lee Chung-Yong, Koo Ja-Cheol, Son Heung-Min (39’ st Kim Bo-Kyung); Park Chu-Young (11’ st Lee Keun-Ho). Ct: Hong Myung-Bo. ARBITRO: Pitana (Argentina). NOTE: ammoniti Son Heung-Min, Ki Sung-Yong, Shatov e Koo Ja-Cheol; recupero: 1’ pt, 4’ st. LA PARTITA Un’ora dopo Brasile-Messico, in cui i portieri hanno dato sfoggio di grande abilità, arriva questo Russia-Corea del Sud a far da contraltare. I due estremi difensori fanno venire più volte i brividi ai loro tecnici con rilanci imprecisi o palloni mal respinti, ma tra i due portieri è certamente Akinfeev a “elevarsi” sul collega Jung grazie alla saponetta che al 68’ sblocca la partita (è destino che Capello debba iniziare con una papera del portiere il suo cammino ai Mondiali: ricordate Green quattro anni fa in Sudafrica?). Quella che chiude la prima giornata dei gironi (a proposito, ma che senso ha far giocare prima l’inizio della seconda giornata e poi terminare la prima?) è stata una gara dai ritmi bassi, ma che ha offerto diverse indicazioni: la Corea è una bella squadra, munita di diversi elementi dal buon tasso tecnico e di grande sostanza (soprattutto Kim Young-Gwon in difesa e Ki Sung-Yueng a centrocampo hanno giocato una grande partita); la Russia, tra le ultime nazionali ad aver raggiunto il Brasile, non è ancora al meglio e dopo un primo tempo piatto e accidioso, è entrata di certo tra le grandi delusioni di questa prima fase. Meglio è andata la ripresa per i ragazzi di Capello: gli ingressi di Kerzhakov e Dzagoev hanno dato linfa all’attacco, proprio mentre le energie della Corea del Sud hanno cominciato a venir meno. Come spesso accade però, proprio quando la Russia aveva cominciato a fare un pensierino sulla vittoria, è arrivata la doccia gelata dell’erroraccio di Akinfeev, che in pratica si è segnato da solo, non trattenendo un tiro centrale di Lee Keun-Ho. Subito il gol, Capello ha pescato dalla panchina Kerzakhov e si è giocato il tutto per tutto, venendo premiato da un rimpallo favorevole dentro l’area di rigore, che ha permesso al neoentrato di pareggiare i conti. Un gol fondamentale per non far scappare gli asiatici in testa alla classifica. E che fissa il risultato su un giusto pareggio. A Cuiabà si affrontavano due filosofie: la Russia, autarchica e composta da soli giocatori del campionato russo, e la Corea del Sud esterofila e formata quasi per intero da giocatori militanti all’estero. Curioso che il gol lo abbia messo Lee Keun-Ho, uno dei pochissimi a giocare in patria. I PIÙ E I MENO + Kerzhakov: gli bastano pochi minuti per entrare e raddrizzare la partita. Una rete vitale per i russi. + Kim Young-Gwon: si dice di lui che sia il più forte difensore asiatico. Sicuramente il migliore della terza linea coreana nella gara di Cuaiabà. + Ki Sung-Yueng: detta i tempi al centrocampo, si fa sentire ed è uno di quelli che ha più grinta: quello che ci si aspetta da un giocatore di Premier League. + Koo Ja-Cheol: cerca il gol e lo sfiora un paio di volte, una nel primo tempo con un tiro deviato che esce di poco, l'altra a inizio ripresa, con una conclusione respinta in qualche modo da Akinfeev. - Akinfeev: non trattiene un tiro innocuo di Lee Keun-Ho e sblocca la partita con una papera. In precedenza, già un altro paio di palloni gli erano sfuggiti pericolosamente dalle mani. Una serata no. - Jung Sung-Ryong: anche il portiere coreano non dà lezioni di stile, ma alla fine le sue imprecisioni passano in secondo piano rispetto a quelle del suo dirimpettaio. - Zhirkov: dovrebbe dare un po’ di brio alla squadra e invece la Russia si sveglia proprio quando entra Kerzhakov al suo posto. - Shatov: sotto tono, è il primo giocatore che Capello richiama in panchina. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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