IL TABELLINO
GRUPPO A
Fortaleza, 17 giugno
BRASILE-MESSICO 0-0
BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo; Ramires (1’ st Bernard), Neymar, Oscar (39’ st Willian); Fred (22’ st Jo). Ct: Scolari.
MESSICO (5-3-2): Ochoa; Aguilar, Rodriguez, Marquez, Moreno, Layun; H. Herrera (31’ st Fabian), Vazquez, Guardado; Peralta (29’ st Hernandez), Dos Santos (39’ st Jimenez). Ct: M. Herrera.
ARBITRO: Cakir (Turchia).
NOTE: ammoniti Ramires, Aguilar, Vazquez, Thiago Silva; recupero: 1’ pt, 3’ st.
LA PARTITA
Il Brasile non riesce a scrollarsi di dosso il Messico, che con lo 0-0 di Fortaleza rimane al suo fianco in classifica; le grandi parate di Ochoa (almeno tre strepitose) lasciano a secco la nazionale di Scolari, i cui attaccanti hanno punto poco, eccezion fatta per Neymar: solo le sue accelerazioni hanno causato problemi alla retroguardia messicana. Il protagonista della gara con la Croazia non è stato aiutato dai suoi partner e così ha spesso provato in prima persona a cantare e portare la croce, ma sulla sua strada ha trovato un portiere pigliatutto. Dal punto di vista del gioco le cose migliori le ha proposte il Messico, soprattutto nel finale, quando i ragazzi di Herrera hanno fiutato la possibilità di piazzare un Maracanaço in miniatura, vedendosi però respingere da Julio Cesar le loro chance. Per i centroamericani è un ovviamente un ottimo punto: rimangono primi alla pari con il Brasile, per la seconda gara consecutiva mantengono la porta inviolata e lo stato di forma mostrato è incoraggiante: con la Croazia, all'ultimo turno, basterà un pareggio per arrivare agli ottavi. Per Scolari c’è da lavorare duro: già con la Croazia il Brasile non aveva convinto, e questa volta c’è stato persino un passo indietro nel gioco. La formula del doppio mediano non piace tanto alla torcida, ma è difficile pensare che Felipão decida di accantonarla (nel caso, meglio potare Paulinho che Luiz Gustavo). Le preoccupazioni provengono dall’attacco: Fred ha giocato una partitaccia, ma non è che Jo abbia fatto di più nell’ultimo scampolo di partita. Al posto dell’acciaccato Hulk, a destra nei tre dietro la punta è stato schierato Ramires, bocciato però all’intervallo, quando al suo posto è stato inserito Bernard. A sinistra invece ha agito Oscar, anch’egli un po’ fuori dall’azione. Se non fosse per Neymar, dello spettacolo non si vedrebbe nemmeno una goccia.
I PIÙ E I MENO
+ Ochoa: salva due volte su Neymar, una su Paulinho e una su Thiago Silva. È l’eroe della serata. La parata in estensione nel primo tempo sarà sicuramente tra le immagini top del Mondiale.
+ M. Herrera: mette in evidenza i limiti del Brasile e propone una squadra che non ha paura di giocarsela. Marquez, Herrera, Guardado e Vazquez hanno un’occasione a testa.
+ Marquez: si è rivisto il Marquez dei tempi d’oro. Partita impeccabile e difesa gestita da vero leader.
+ Julio Cesar: non ruba la scena come il collega, ma un paio di interventi decisivi salvano la Seleçao da uno scivolone inatteso.
+ Thiago Silva: rischia il cartellino rosso nel finale, ma a parte quest’episodio dà sicurezza dietro e sfiora il gol in una sortita offensiva.
- Fred: il fedelissimo di Scolari delude le aspettative ed è un pesce fuor d’acqua. Forse col Camerun partirà dall’inizio Jo.
- Ramires: spreca l’opportunità che gli concede Scolari, mettendolo tra gli undici titolari. Ma forse giocare largo a destra non è esattamente il suo ruolo. Nella ripresa, il Ct gli preferisce Bernard.
- Peralta: era lo spauracchio più temuto, visti i trascorsi (segnò al Brasile nella finale di Londra 2012), ma non ripete la bella prova dell’esordio, anche perché con Thiago Silva e David Luiz è dura.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco