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Oggi avvenne: 17 giugno

Redazione

17 giugno 2014

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E chi l’ha detto che bisogna necessariamente alzare il trofeo per entrare di diritto nella storia del calcio mondiale? Basti pensare a quel 4-3, la “Partita del Secolo” disputatasi esattamente 44 anni fa tra Italia e Germania Ovest, la prima sfida tra le due Nazionali in competizioni come Campionati del Mondo ed Europei… Se di quel match conosciamo ormai tutto, anche l’orario del fischio d’inizio, lo sapevate che quella fu la sola gemma di Schnellinger con la “Mannschaft” e l’unica rete di Burgnich in partite ufficiali con la maglia azzurra? E la prima rete in Nazionale di Bonimba e l’ultima in un Mondiale di Gigi Riva? Quella gara è entrata a far parte anche nel lungo elenco delle statistiche, ‘oscurando’ l’altra semifinale tra Brasile e Uruguay che vide la vittoria in rimonta dei verdeoro. Seppur sconfitti, era forse destino che i tedeschi rientrassero nella storia proprio quel giorno, perché esattamente sedici anni prima la Germania Ovest debuttò nella rassegna elvetica liquidando la debuttante Turchia, mentre la grande Ungheria soppiantò un’altra debuttante, la Corea del Sud. A Losanna i padroni di casa superano 2-1 l’Italia e Giampiero Boniperti siglò l’unica rete in un Mondiale. Riecco i magiari in campo quarantotto mesi più tardi nello spareggio con il Galles per l’accesso ai quarti di finale: la spuntarono i Dragoni, anche perché “La squadra d’oro” venne smantellata dall’invasione sovietica. Ma continuiamo a parlare del calcio danubiano, perché nella kermesse cilena la Cecoslovacchia contese il titolo al Brasile; non bastò il momentaneo vantaggio di Masopust, con i sudamericani che rimontarono tre reti e si confermarono così sul tetto del globo, come l’Italia di Vittorio Pozzo. Se era doveroso aprire con "La Partita del secolo", la macchina del tempo ci porta ora a Spagna '82, quando il 17 giugno di trentadue anni fa l’Austria superò di misura il Cile grazie a Schachner - conoscenza del nostro calcio - e a Valladolid la Cecoslovacchia impattò con la matricola Kuwait: Al-Dakhil annullò lo svantaggio di Panenka, l’inventore del cucchiaio, mentre a Saragozza Jugoslavia-Irlanda del Nord terminò a reti bianche. Le statistiche mondiali lavorarono anche nel secondo Mondiale in Messico, quando negli Ottavi i tedeschi superarono a fatica il Marocco grazie al primo gol di Lothar Matthaus, colui che detiene il record di maggior numero  di presenze in un Campionato del Mondo. Il capitano dell’ultima Germania iridata, anche se quattro anni più tardi lasciò per un giorno spazio ad un altro capitano: il belga Ceulemans, che diede inizio al successo sull’Uruguay siglando l’ultima rete con la maglia dei “Diavoli Rossi”. Ad Udine il protagonista fu lo spagnolo Michel, anche lui a comporre la “Quinta del Buitre”, che stese con una tripletta la Corea del Sud e divenne così l’unico calciatore della Roja ad aver siglato tre reti in un Mondiale. Le due Nazionali si incontrarono nella fase a Gironi anche nell’attesa kermesse d’Oltreoceano (inaugurata dalla vittoria tedesca sulla Bolivia); finì 2-2 e tra gli asiatici fu protagonista Hong Myung-Bo, l’attuale ct. Dall’America al Sudafrica, sorvolando in lungo e in largo Francia, Asia e Germania: nella rassegna d’Oltralpe Cile e Australia si ritrovarono esattamente diciassette anni dopo, mentre a Montpellier gli Azzurri di Cesare Maldini sconfissero il Camerun grazie a Di Biagio e alla doppietta di Vieri. Quarantotto mesi più tardi era tempo di ottavi, con gli Stati Uniti che superarono il Messico e il Brasile che arginò l’ostacolo belga. Quattro anni dopo, nel Gruppo E gli americani bloccarono l’Italia (autorete di Zaccardo, tra i migliori però nel match inaugurale) e il Ghana vinse la sfida delle debuttanti con la Repubblica Ceca, mentre nel girone D il Portogallo sconfisse l’Iran. Facciamo scalo in Sudafrica per un breve tour: a Polokwane l’Uruguay prenotò il volo di ritorno alla Francia e nel gruppo D la Grecia superò in rimonta la Nigeria. In quel girone c’era anche una sfida “curiosa”, perché era la prima volta che l’Argentina scendeva in campo il 17 giugno, a differenza della Corea del Sud. Esordio perfetto per l’Albiceleste. Antonio Capotosto Nella foto, i saluti tra l'arbitro Yamasaki e i capitani Facchetti e Seeler prima della partita tra Italia e Germania Ovest, la "sfida del secolo" (Mondiali 1970).

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