IL TABELLINO
GRUPPO F
Curitiba, 16 giugno
IRAN-NIGERIA 0-0
IRAN (4-2-3-1): Haghighi; Montazeri, Hosseini, Sadeqi, Pooladi; Teymourian, Nekounam; Heydari (44’ st Shojaei), Hajsafi, Dejagah (33’ st Jahanbakhsh); Ghoochanneijhad. Ct: Queiroz.
NIGERIA (4-2-3-1): Enyeama; Ambrose, Omeruo, Oboabona (29’ pt Yobo), Oshaniwa; Onazi (23’ st Odemwingie), Obi Mikel; Musa, Azeez, Moses (7’ st Ameobi); Emenike. Ct: Keshi.
ARBITRO: Vera (Ecuador).
NOTE: ammonito Teymourian; recupero: 2’ pt, 2’ st.
LA PARTITA
Alla tredicesima partita, arriva il primo pareggio del Mondiale. Un pari e patta che soddisfa soprattutto la Bosnia, che resta soltanto a -1 dal secondo posto del girone e con l’ostacolo più arduo, quello argentino, già superato. Gara molto noiosa, quella di Curitiba, e terminata tra i fischi del pubblico. Per entrambe continua l’astinenza da vittorie: gli ultimi successi di Nigeria e Iran in un Mondiale risalgono a Francia '98.
La formazione di Keshi c’ha provato di più: dopo pochi minuti ha visto annullarsi una rete (a Musa, fallo di Obi Mikel) e in seguito ha provato a farsi viva con Moses e Onazi. Ma dall’altra parte c’era un Iran ben organizzato e che ha praticato una fase difensiva impeccabile: tangibile il marchio europeo di Carlos Queiroz, che aveva fatto chiudere la porta ai suoi già in fase di qualificazione (il Team Melli aveva chiuso il girone finale con appena due gol subiti). Considerando tutte le difficoltà del calcio iraniano (pochi soldi, appena due giocatori militanti in Europa e una federazione non proprio presente), il pareggio strappato alla Nigeria è un risultato d’oro. Ci si attendeva molto di più dalle Super Aquile: giocatori come Obi Mikel, Ambrose, Onazi, Emenike e Odemwingie - dall’alto della loro esperienza nei maggiori campionati del vecchio continente e grazie alle indicazioni ottenute alla scorsa Confederations Cup - avrebbero dovuto fare molto di più. Lo 0-0 complica di parecchio il percorso dei nigeriani, attesi ora dalla delicata partita con la Bosnia. Ci sarà da mettere a punto qualche meccanismo, perché è vero che nella noia di Curitiba è stata la Nigeria a creare qualcosina di più, ma alla fine della fiera l’azione più pericolosa del match è stata di marca iraniana ed è la conclusione di Ghoochanneijhad, respinta dall'attento Enyeama.
I PIÙ E I MENO
+ Pooladi: sventa negli ultimi minuti due palloni pericolosi.
+ Montazeri: il migliore di una retroguardia che ha funzionato come un automatismo.
+ Queiroz: nel punto strappato dai suoi, c’è il suo timbro. Squadra organizzata e solida, l’Iran chiude per la prima volta nella sua storia una gara mondiale senza reti al passivo.
+ Enyeama: tiene a galla la Nigeria sul pericoloso colpo di testa di Ghoochanneijhad e si conferma un valido estremo difensore.
- Moses: l’ala del Liverpool dovrebbe fare la differenza sulla sinistra e invece guadagna raramente il fondo e non riesce a rifornire Emenike. Keshi lo toglie per Ameobi.
- Emenike: l’attaccante del Fenerbahçe dà un buon lavoro in copertura, ma davanti non combina nulla e i pericoli, per quanto rari, non provengono da lui.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco