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Oggi avvenne: 15 giugno

Redazione

15 giugno 2014

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Nella storia dei Mondiali di calcio la data del 15 giugno comparve per la prima volta in Svezia e fu un vero e proprio omaggio alla rassegna iridata, perché quel giorno scesero in campo tutti i gruppi: nel primo Germania Ovest e Irlanda del Nord regalarono emozioni, con la “Green & White Army” raggiunta due volte, prima da Rahn - protagonista nel “Miracolo di Berna” del ’54 e poi da Seeler, l’unico ad essere andato in rete almeno due volte in quattro edizioni. Festival del gol (con migliori ascolti) anche a Helsingborg, con la Cecoslovacchia che liquidò con un netto 6-1 l’Argentina, tornata a calcare i palcoscenici mondiali ventotto anni dopo. Nel secondo raggruppamento la Francia del cannoniere Fontaine superò 2-1 la Scozia, mentre nell’altra gara Paraguay e Jugoslavia regalarono un pirotecnico 3-3: tra i “Plavi” andò a segno anche Veselinovic, medaglia d’argento alle Olimpiadi due anni prima. Nel terzo i padroni di casa divisero la posta con il Galles e l’Ungheria trafisse l’Uruguay. E i futuri campioni? Il Brasile superò i sovietici con la doppietta di Vavá e il tabellino di Inghilterra-Austria fece registrare un 2-2. Se la schiacciante vittoria degli Oranje ha fatto rispolverare nei vecchi appassionati il ricordo di un’altra Nazionale olandese, il "Calcio totale" comparve per la prima volta sulla scena mondiale esattamente quarant’anni fa, con Johnny Rep che regalò agli uomini di Michels il successo sull’Uruguay, mentre l’altra gara del terzo gruppo (Svezia-Bulgaria) terminò a reti bianche. Nel quarto girone la Polonia di Lato superò l’Argentina e all’Olympiastadion di Monaco l’Italia conquistò l’unica vittoria di quella spedizione: il match con Haiti verrà ricordato non solo per il momentaneo vantaggio di Sanon, ma anche per l’ultima rete di Gianni Rivera con la maglia azzurra. Otto anni dopo a La Coruña, Perù-Camerun terminò senza emozioni, mentre ad Elche l’Ungheria rifilò un nettò 10-1 al povero El Salvator nella partita entrata di diritto nella storia delle statistiche mondiali. Il 15 giugno della seconda rassegna messicana iniziarono gli ottavi, con il Messico vittorioso sulla Bulgaria e il Belgio che ebbe la meglio sull’Urss ai supplementari. In quel palpitante match siglò una tripletta Belanov, vincitore a fine anno del Pallone d’oro (assegnato allora solo ai calciatori europei). Torniamo in Europea, precisamente al Mondiale delle “Notti Magiche”; a Firenze –nel gruppo azzurro- la Cecoslovacchia superò di misura l’Austria e  nel Girone D la Germania liquidò gli Emirati Arabi Uniti. Andò a segno anche Uwe Bein: lui e Littbarski furono gli unici marcatori tedeschi del torneo (esclusi i calci di rigore) a non aver militato nel campionato italiano. E Klinsmann? Esattamente otto anni dopo regalò ai suoi il successo nel debutto del Mondiale transalpino, chiudendo al Parco dei Principi il match –guarda un po’- con gli Stati Uniti… Nello stesso giorno, a Marsiglia gli inglesi superarono “a loro modo” (2-0) la Tunisia al secondo Mondiale e a Lione la Romania ebbe la meglio sulla Colombia. Quattro anni dopo la Nazionale dei Tre Leoni era impegnata nell’ottavo di finale con la Danimarca e staccò il pass per gli ottavi, grazie alle reti di Ferdinand, Owen ed Heskey, mentre nell’altra gara odierna la Germania superò a fatica il Paraguay con la rete di Neuville nelle battute finali. Non c’è due senza tre? Ecco che nella diciottesima edizione l’Inghilterra sconfisse con qualche difficoltà la matricola Trinidad e Tobago grazie a Crouch e Gerrard (prima rete in un Mondiale per l’attuale capitano) e a Berlino Ljungberg beffò il Paraguay in zona Cesarini. Il tutto nel girone B, mentre in quello dei padroni di casa l’Ecuador liquidò la Costa Rica. Consultiamo anche l’archivio della kermesse africana, perché esattamente quarantotto mesi fa la Costa d’Avorio firmò il patto di non belligeranza con il Portogallo e il match Nuova Zelanda-Slovacchia iscrisse Vittek e Reid nella classifica marcatori. Debuttò anche il Brasile di Dunga, che superò 2-1 la Corea del Nord: memorabili le lacrime di Ji Yun-Nam. Antonio Capotosto Nella foto, il tabellone di Ungheria-El Salvador, a Spagna '82.

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