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1/64. Brasile-Croazia 3-1

Tabellino, commenti e pagelle della gara inaugurale.

Redazione

13 giugno 2014

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IL TABELLINO GRUPPO A San Paolo, 12 giugno BRASILE-CROAZIA 3-1 11’ pt aut. Marcelo, 29’ Neymar; 26’ st rig. Neymar, 46’ st Oscar. BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Paulinho (17’ st Hernanes), Luiz Gustavo; Oscar, Neymar (43’ st Ramires), Hulk (22’ st Bernard); Fred. Ct: Scolari. CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Vrsaljko; Modric, Rakitic; Perisic, Kovavic (15’ st Brozovic), Olic; Jelavic (33’ st Rebic). Ct: Kovac. ARBITRO: Nishimura (Giappone). NOTE: ammoniti Neymar, Corluka, Lovren e Luiz Gustavo; recupero: 2’ pt, 4’ st. LA PARTITA Sul Mondiale brasiliano si accende finalmente il semaforo verde e dopo una cerimonia d’apertura rivedibile (problemi alla corrente poco prima del via e acustica così così), si comincia a parlare di calcio vero. All’interno dello stadio, il clima è di festa e le tristi immagini degli scontri tra manifestanti e polizia avvenute fuori sono per 90’ dimenticate: gli unici fischi se li piglia la presidente Dilma Rousseff, contestata ogni volta che la sua immagine compare nel tabellone. Il Brasile parte un po’ contratto e nei primi minuti è tangibile la tensione che avvolge la squadra di Scolari (lacrime di Thiago Silva nel tunnel, gambe imballate e Croazia padrona del campo). L’autorete iniziale di Marcelo ha però il merito di risvegliare i verdeoro. Al 29’ Neymar fa riprendere fiato e colore alla torcida, spaventata per l’avvio scioccante. La ripresa è più fiacca. Dopo un quarto d’ora i due Ct tentano due mosse opposte per cercare la chiave del match (Kovac sceglie di inserire un mediano, Brozovic, al posto di un trequartista, lo spento Kovacic; Scolari invece opta per la qualità, con l’ingresso di Hernanes per Paulinho), ma l’equilibrio continua a regnare e senza il regalo di Nishimura, che s’inventa un rigore dal nulla per il Brasile, la partita sarebbe potuta anche finire in parità. Il penalty segnato da Neymar capovolge il risultato e fa infuriare i croati, che si sentono derubati. Una volta sotto, i giocatori a scacchi tentano un assedio finale, ma come spesso accade, vengono infilati in contropiede, proprio nei minuti di recupero. Tatticamente non ci sono state sorprese: squadre schierate con il 4-2-3-1, come annunciato alla vigilia; Brasile con i trequartisti mobili; Croazia con i terzini Srna e Vrsaljko a cercare di chiudere le corsie occupate a turno da Hulk e Oscar (Srna in realtà ha avuto licenza di attaccare, il genoano si è limitato ai compiti difensivi). Da applausi la prova del vecchio Olic, schierato sulla sinistra, spesso coinvolto nella fase difensiva, e riportato al centro dell’attacco, solo nel finale con l’ingresso di Rebic. Il Mondiale comincia col sorriso per il Brasile, non spumeggiante ma coi tre punti in saccoccia. La Croazia ha poco da rimproverarsi e questa sconfitta non intacca le possibilità di raggiungere gli ottavi di finale. I PIÙ E I MENO + Neymar: rischia il rosso con il gomito alto nel primo tempo, ma poi con la sua doppietta permette al Brasile di sistemare una gara storta. Pregevole il gol dell’1-1: il tiro è strozzato ma anche angolato. + Luiz Gustavo: probabilmente è il giocatore più sottovalutato dell’undici di Scolari, ma Felipão non se ne priverebbe mai. Già nella scorsa Confederations Cup si era reso protagonista nella fase d’interdizione verdeoro. + Oscar: come i suoi compagni di reparto, comincia col freno a mano tirato, poi cresce alla distanza e corona la sua gara con la rete del 3-1. + Olic: è il leader della Croazia. Fa la spola tra attacco e difesa, sfiora il gol sullo 0-0 e suona la carica una volta in svantaggio. Peccato solo per la “finezza” del primo tempo, che poteva costare addirittura un gol, quando per un numero fine a se stesso si è fatto scippare la palla davanti alla sua area. - Kovacic: il numero 10 dell’Inter non entra mai in partita e perde il duello coi mediani avversari. Kovac lo toglie per inserire Brozovic. - Hulk: dei trequartisti brasiliani è quello che brilla meno ed è il primo a venir richiamato in panchina da Scolari. Impalpabile. - Pletikosa: un po’ in ritardo sui due gol su azione, per quanto sia quella di Neymar sia quella di Oscar fossero tiri a fil di palo. Per poco non si riscatta sul rigore. - Nishimura: il rigore del Brasile (contatto Lovren-Fred) è a dir poco regalato. Uno di quei rari casi di cui non c’è nemmeno bisogno del replay per fugare i dubbi. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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