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Quattro partite in Amazzonia

Redazione

07.06.2014 ( Aggiornata il 07.06.2014 19:35 )

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Cominciamo la nostra presentazione degli stadi del Mondiale 2014 con l'Arena da Amazonia di Manaus, dove a mezzanotte (ora italiana) di sabato gli azzurri inizieranno il loro torneo contro l'Inghilterra di Hodgson. Terminato lo scorso dicembre, dopo tre anni di polemiche e ritardi, lo stadio ha una capienza di 46mila spettatori e sorge nello stesso luogo del vecchio Vivaldao, demolito un anno prima dell'inizio dei lavori. Vivaldao che era più o meno grande uguale e rarissimamente nella sua storia era stato pieno, complice la mancanza di club di alto livello nella zona. Per l'esattezza il tutto esaurito si era verificato due sole volte: nel 1980, quando per un'amichevole erano capitati lì i New York Cosmos post-Pelé (ma ancora con Chinaglia), e nel 1999 quando il Sao Raimundo aveva affrontato la Fluminense, momentaneamente decaduta, per la serie C brasiliana. In altre parole, quasi 300 milioni di dollari di soldi pubblici sono stati spesi per 4 partite (Italia-Inghilterra, Camerun-Croazia, Stati Uniti-Portogallo e Svizzera-Honduras) del Mondiale, dando per scontato che almeno in queste lo stadio sia pieno. Poi ci si chiede come mai i brasiliani, nella nostra fantasia malata sempre sorridenti e fanatici di calcio, siano in piazza a manifestare… Va detto che Manaus, geograficamente isolata, ha una popolazione significativa, che sfiora i 2 milioni, e un'economia paragonabile a quella europea (non che sia di per sé un bene), ma non ha squadre di richiamo e soprattutto chi va a Manaus non ci va per il calcio, con tutto il rispetto per il Nacional (che è stato per molti anni in serie A) e il Rio Negro. E quindi? Quattro partite e poi ci dimenticheremo dell'Arena da Amazonia.

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