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Redazione

04.06.2014 ( Aggiornata il 04.06.2014 10:44 )

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Lo scandalo del Mondiale 2022 letteralmente comprato dal Qatar forse non toglierà la manifestazione all'emirato arabo, ma potrebbe costare la presidenza della FIFA a Michel Platini. Il quale in pochi mesi ha visto rovinato il suo capitale di credibilità personale, dovuta al suo carisma, alle buone doti di mediatore mostrate da numero uno UEFA (qualcuno ha più notizie della Superlega?), oltre che ad una grandissima carriera da calciatore. Colpa dell'Esecutivo FIFA del 2010, che assegnò il Mondiale 2018 alla Russia e quello 2022 (che 2022 dovrebbe rimanere, le ultime dal mondo dei diritti tivù dicono che i big spender spingano per gennaio) appunto al Qatar. Candidatura sempre sostenuta apertamente da Platini stesso, come presidente dell'UEFA ma soprattutto come francese (su ispirazione di Sarkozy, ai tempi all'Eliseo). Senza troppa dietrologia, è opportuno ricordare che il Qatar in forma diretta o attraverso società partecipate si sta comprando mezzo mondo con una particolare predilezione per la Francia: non solo il Paris Saint-Germain (ma nel 2010 non era ancora degli Al-Thani) della situazione, utile per essere accettato dal popolo bue, ma intere città per progetti fra l'immobiliare e il politico. Insomma, anche senza ipotizzare favori personali (tipo il lavoro del figlio Laurent) è chiaro che il Qatar per mille motivi aveva in mano il voto francese. Almeno in questo caso non ci sarebbe stato bisogno degli 'argomenti' (traduzione: soldi) che il mitico Bin Hammam, il qatariota all'epoca presidente della confederazione asiatica e rivale di Blatter alle ultime elezioni FIFA, avrebbe secondo il Sunday Times utilizzato con qualcuno fra i 22 votanti. Tutto si può dire di questa inchiesta giornalistica, tranne che abbia procurato dispiaceri a Blatter. Un po' di fango su Platini, che così ci penserà due volte a candidarsi contro di lui l'anno prossimo (quando lo svizzero avrà 79 primavere), molto su Bin Hammam, radiato dalla FIFA ma ancora con buoni contatti, più un Qatar tenuto sulla corda: difficilissimo che gli venga tolto il Mondiale, sicuro che la situazione di incertezza consentirà a Blatter di fare mezze promesse a tanti altri. E il Platini d'Arabia? Presidia bene il suo fortino, a colpi di finte squalifiche a grandi club euro-arabi come il PSG e il Manchester City. Blatter, suo ex sponsor, lo sfotte dicendo che è giovane e può aspettare. Ma l'anno prossimo saranno 60.

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