La storia dei Mondiali: prima parte
La storia dei Mondiali di calcio ha inizio nel lontano 1930 al di là dell’oceano Atlantico.
1930
Nazione Ospitante: Uruguay
Vincitore: Uruguay
La prima edizione si svolge, infatti, in Uruguay. La scelta ricadde sul paese sudamericano : una sorta di “premio” per la medaglia d’Oro conquistata dalla Nazionale uruguagia nelle Olimpiadi del 1928.
Le rappresentative partecipanti furono 13: mancavano molte squadre europee (tra cui l’Italia e la Germania) che declinarono l’invito a causa delle onerose spese di viaggio che avrebbero dovuto affrontare. Inoltre non vi parteciparono l’Inghilterra e la Scozia, che non gradivano partecipare ad una competizione del genere in quanto, ritenendosi i Paesi inventori del gioco, erano da considerare “Campioni Mondiali a prescindere” (e con questa motivazione non parteciparono a nessuna edizione fino al 1950). Tra le 13 squadre partecipanti si distinsero, soprattutto, le sudamericane: ad arrivare in finale, infatti, furono i padroni di casa, guidati dal fenomenale Andrade, noto in Europa come “La maravilha negra” (la meraviglia nera), e l’Argentina. La finale ebbe luogo sotto la neve (luglio è il mese più rigido nell’emisfero Sud) e vide l’Uruguay prevalere per 4-2. Curiosità: l’arbitro, un belga, fu costretto a far giocare la finale con due palloni. Il primo tempo si usò quello che oggi chiameremmo un “4” – di quelli utilizzati nel calcetto – e fu scelto dagli argentini. Punteggio parziale: 2-1. Nella ripresa toccò agli uruguaiani scegliere: si passò ad un “5”, dalle dimensioni maggiori e sicuramente più pesante: risultato ribaltato e Coppa Rimet (dal nome del presidente della Fifa, Jules Rimet, che inventò il Mondiale) che va nella bacheca dell'Uruguauy.
1934
Nazione Ospitante: Italia
Vincitore: Italia
Per la seconda edizione, il torneo si trasferisce in Europa e, più precisamente, in Italia.
La scelta del nostro Paese come nazione ospitante fu dovuta alle forti pressioni che Mussolini esercitò nei confronti della Federazione Internazionale.
Aumenta il numero delle partecipanti: sono 16, tutte arrivate all’appuntamento mediante turni qualificatori. Manca, però, l’Uruguay campione in carica: è una sorta di ripicca verso le squadre europee che avevano declinato l’invito all’edizione di quattro anni prima.Il torneo si svolse in un clima nel quale aleggiava il sospetto di favoritismi verso la Nazionale azzurra, probabilmente dovuto alle forti pressioni esercitate dalla dittatura fascista. E, infatti, è proprio l’Italia, guidata dal C.T. Vittorio Pozzo (ottimo giornalista oltre che preparatissimo tecnico) ad aggiudicarsi la vittoria del torneo, la prima per una squadra europea.
Gli azzurri prevalsero nella finale di Roma per 2-1 contro la Cecoslovacchia, dopo una partita al cardiopalma, decisa solo nei supplementari dall’attaccante bolognese Schiavio. Arbitro della partita fu lo svedese Eklind. Scelta, per così dire, diplomtica: proprio la Svezia si era proposta come Paese organizzatore. La designazione di Ekind, insomma, fu un contentino.
L’incasso dell’incontro fu di gran lunga superiore al milione di lire: l’elevata cifra raccolta permise il pagamento di un sostanzioso (per l’epoca) premio partita di 20.000 lire per ciascun giocatore.
1938
Nazione Ospitante: Francia
Vincitore: Italia
L’assegnazione della terza edizione dei Mondiali, disputatasi nel 1938, alla Francia scatenò polemiche furibonde: l’Argentina, infatti, aveva accarezzato a lungo il sogno di riportare la competizione in Sudamerica, facendo leva su una presunta alternanza concordata con gli organi Fifa. Le furiose controversie sfociarono nel ritiro della squadra argentina dalla competizione, subito imitata dall’Uruguay. La Coppa del Mondo del 1938 si segnala per essere la prima alle quali la Nazione ospitante (quindi la Francia) e la Nazione campione in carica (l’Italia) partecipano di diritto. A queste si aggiungono altre 14 nazionali a comporre un tabellone di tipo tennistico. Tra le partite del primo turno doveva essere giocata Austria-Svezia: gli austriaci però non si presentarono a causa dell’”Anschluss”, con cui il territorio austriaco era stato annesso alla Germania. Ad oggi, questo incontro, è l’unico, della storia dei Mondiali, la cui vittoria fu assegnata a tavolino, ovviamente agli scandinavi. A trionfare è nuovamente l’Italia, guidata ancora da Vittorio Pozzo, che bissa il successo di quattro anni prima. Dopo aver superato, non senza fatica, gli esordienti norvegesi, la Francia e un ostico Brasile, gli Azzurri, nella finale di Parigi, sconfissero per 4-2 l’Ungheria. Uomini simbolo della vittoria furono il capitano Silvio Piola e Giuseppe Meazza.
Con questa vittoria si concluse il ciclo di Pozzo in Nazionale: oltre ai due allori conquistati nelle edizioni di Coppa del Mondo, bisogna aggiungere anche lo splendido oro conquistato alle Olimpiadi del 1936 a Berlino (nello stesso stadio dove anni dopo, la Nazionale di Lippi, conquisterà il tetto del mondo). L’edizione di Francia ’38 è l’ultima dei Mondiali prima della Seconda guerra mondiale. Si riprenderà, dopo uno stop di 12 anni, in Brasile.
Edoardo Cozza
@edocozza
Nella foto, il gruppone italiano vittorioso nel 1938.