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Redazione

23.04.2014 ( Aggiornata il 23.04.2014 10:45 )

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Non c'è una sola ragione al mondo per cui le strade di Antonio Conte e della Juventus di debbano separare: tre scudetti in tre anni, ex giocatore della casa e quindi percepito come juventino vero, grande motivatore di molti giocatori che in altri contesti (ma qui non è solo merito di Conte) sarebbero allo sbando, una discreta gavetta prima della grande occasione, un'età ancora giovane (45 anni) e soprattutto il traguardo massimo, la Champions League, ancora da raggiungere. Ha sbagliato le due partite con il Galatasaray? Conosce quattro parole di inglese? Non è abbastanza per dire che che non possiede la mitica 'mentalità internazionale'. Non c'è una sola ragione al mondo per cui la strade di Paul Pogba e della Juventus si debbano separare. Già adesso è uno dei migliori centrocampisti del pianeta, con una storia personale che a 21 anni lo rende più maturo della maggioranza dei coetanei. Ha qualità e personalità per far cambiare marcia alla squadra in ogni posizione lo si metta, ha senso del gol, non ha paura, il pallone non gli scotta mai tra i piedi. E la storia, anche quella della Juventus attuale, insegna che pochi fuoriclasse trascinano i mediocri verso l'alto mentre undici giocatori medi non vanno di solito da alcuna parte. Il Paris Saint-Germain offre 70 milioni di euro, magari prendendoli da un'altra sponsorizzazione tarocca? Ma non si era detto e scritto che lo Juventus Stadium avrebbe dato solidità alla squadra? Insomma, il lato sportivo della vicenda si presta a poche discussioni: senza Conte e/o Pogba sarebbe una Juventus impoverita. Quello finanziario è ugualmente chiaro: l'indebitamento complessivo è vicino ai 200 milioni di euro, l'esercizio 2013-14 si chiuderà con un rosso di minimo 30 milioni, gli azionisti (cioè in sostanza gli Agnelli) non hanno più intenzione di mettere soldi nel club per vari motivi, anche personali (in altre parole: John Elkann non esulta all'idea che con i soldi della Fiat il cugino Andrea giochi a fare Abramovich). E si torna al discorso già fatto per altri: non è obbligatorio possedere una società di calcio e al tifoso importa poco dei bilanci. Qualche friulano va in strada a sbandierare per i profitti di Pozzo? C'è poi l'aspetto mediatico, con una strategia da manuale. Liberarsi di Conte, con il labile pretesto di qualche intervista in cui chiede rinforzi, e vendere anche benissimo Pogba sono già da mesi ipotesi da prima pagina o ritenute degne di analisi. Al punto che molti juventini si stanno auto-convincendo, i sondaggi lo dimostrano, che in fondo la Juventus senza Conte potrà avere lo stesso un altro grande allenatore e che i 70 milioni, forse molti meno, di Pogba potranno essere reinvestiti sul mercato (con 35 nomi buttati lì a caso). Comunque vada a finire, cambiare questi due sarebbe un errore. Ma ovviamente si scriverà (si sta scrivendo) che se ne sono voluti andare loro.

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