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La categoria dei Seedorf

Redazione

10.02.2014 ( Aggiornata il 10.02.2014 10:52 )

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Se Massimiliano Allegri avesse schierato Abate come attaccante di destra, contro una squadra di alta classifica come il Napoli, sarebbe stato esonerato già alla fine del primo tempo. Invece Clarence Seedorf è un 'allenatore da progetto' e come tale gode di un bonus, al di là della stima personale nei suoi confronti di tutti i Berlusconi, che gli consentirà almeno una stagione e mezzo tranquilla. Del resto il suo 4-2 e qualcosa si adatta perfettamente ai dogmi tecnici della casa: 4 difensori, un centravanti vero, un rifinitore e almeno una seconda punta. Di suo il 38enne olandese ci aggiunge un carisma personale notevole, favorito anche dal fatto che quasi nessuno nel Milan attuale sia stato suo compagno di squadra. Il tempo per giudicare Seedorf come allenatore non è ancora arrivato, però troviamo interessante che ci siano allenatori con una etichetta che prescinde dai risultati del presente e dal curriculum del passato. A volte basta un vestito di buon taglio, alla Montella, o una sciarpa annodata nel modo giusto, alla Mancini, per essere credibile fin dal primo allenamento: e l'essere stati o meno grandi calciatori non c'entra. Poi devi anche vincere quasi da subito, cosa che Montella e Mancini hanno fatto ed altri, tipo Costacurta o Ferrara, ad esempio no. E' un discorso che gente come Carlo Mazzone o Walter Novellino comprenderebbe benissimo. Un discorso che in concreto riguarda tutti gli allenatori, in particolare i 20 attuali di serie A. Proviamo, un po' per gioco e un po' no, a suddividerli in categorie. Allenatori da progetto (per come si presentano o semplicemente per età): Seedorf, Montella, Lopez. Anche se il non curriculum di Seedorf è imbattibile, perché Montella e Lopez prima di avere una panchina di serie A qualche mese con il settore giovanile l'hanno trascorso. Allenatori in carriera (tecnici che si sono costruiti per anni una credibilità dal basso, prima di avere una grande occasione): Conte, Garcia, Benitez, Mazzarri. Grande avvenire dietro le spalle (ex emergenti, che hanno bruciato una grande occasione, ormai adattatisi a realtà di provincia): Donadoni, Malesani, Gasperini, Mihajlovic, Ballardini. Professionisti (allenatori anche bravi, che mai hanno avuto una grande occasione e mai l'avranno):  Guidolin, Mandorlini, Reja, Ventura, Colantuono, Maran, Di Carlo, Corini. Ci sentiamo davvero di sostenere che Reja sappia di calcio meno di Conte o Ventura meno di Montella? Alla fine la differenza, oltre ovviamente al valore delle rose allenate, la fanno i dettagli. Il resto sono etichette che anche noi contribuiamo ad attaccare.

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