Riceviamo dal nostro lettore Larry Colliard un interessantissimo studio, meritevole di essere pubblicato integralmente, sui giocatori più forti della storia del calcio, in base ai riconoscimenti di squadra e individuali che hanno conseguito. Buona lettura.
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GLI OTTANTA GIOCATORI CHE HANNO FATTO LA STORIA
Alcune delle domande ricorrenti degli amanti del calcio sono le seguenti: chi è stato il giocatore più forte di tutti i tempi? Qual è il “dream team”, cioè chi sono i top 11 di sempre? O, volendo entrare anche più nello specifico, chi sono stati i migliori portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti? Le risposte a questi eterni quesiti sono sempre state soggettive e molto opinabili: nota è la diatriba fra Pelé e Maradona (e rispettivi sostenitori) per contendersi la palma di migliore di sempre. Dietro a loro, sul terzo gradino del podio, mi immagino uno sprint fra Messi e Zidane. Nei miei top 11 ideali vedo anche in porta Jascin, in difesa Beckenbauer, mentre un posto in avanti lo darei anche a Cruijff e a Gerd Müller.
In questo campo chiunque naturalmente può dire la sua su chi è stato migliore di chi, e sarebbe sempre un'affermazione soggettivamente giusta. Non esiste infatti un metodo oggettivo per misurare il valore di questi campioni; però si potrebbero immaginare una serie di criteri per tentare di dare un valore alla loro carriera, ed è quello che ho cercato di fare con questo esperimento (che non definirei assolutamente scientifico, ma piuttosto giocoso e visionario), in modo da poter disporre in qualche modo i migliori calciatori della storia in una graduatoria fondata su alcuni dati oggettivi. L'esperimento si fonda su un campione di 80 calciatori fra i più significativi della storia del calcio, ma attenzione: non significa che siano necessariamente “i migliori 80”!
Presenterò di seguito prima i criteri utilizzati, poi i risultati ottenuti, che hanno sia svelato alcune sorprese eclatanti, sia smentito molte delle mie convinzioni ed aspettative iniziali.
I CRITERI
La scelta dei criteri per attribuire un punteggio alla carriera è stata ardua, perché in base al “peso” che si decide di assegnare a ciascuno di essi può cambiare la posizione in classifica di molti giocatori. I punti assegnati hanno riguardato sia le vittorie ottenute a livello di nazionale, sia a livello di squadra di club, sia traguardi personali come i Palloni d'oro. Grande importanza è stata attribuita ai Mondiali di calcio, manifestazione che più di tutte contribuisce a catapultare i vincitori direttamente nell'Olimpo delle Leggende del calcio: per questo motivo sono stati assegnati anche dei punti per le partecipazioni alle diverse edizioni, per i gol segnati ed infine sono stati premiati eccezionalmente anche i secondi classificati, perchè arrivare in finale ai Mondiali per la carriera di un calciatore è comunque un traguardo di grandissimo prestigio, almeno come vincere uno scudetto.
Fra i vari criteri si è sempre cercato di trovare almeno un minimo contrappeso nei punteggi assegnati, nel senso che alcuni di questi, come i gol segnati in carriera, avvantaggiano certamente di più gli attaccanti, mentre altri, come le presenze in nazionale, favoriscono leggermente gli altri ruoli che normalmente possono sperare in carriere più lunghe. Ecco i punteggi assegnati categoria per categoria:
Vittoria al Mondiale: 5 punti. È' il traguardo più importante per la carriera di qualsiasi giocatore, che merita un punteggio di gran lunga superiore a tutte le altre manifestazioni. Per l'assegnazione dei punti occorre almeno una presenza in campo nel torneo: non possono considerarsi per esempio Campioni del Mondo né Ronaldo nel '94, né Franco Baresi nell'82, entrambi nella rosa dei convocati, ma mai scesi in campo. Il primatista di questa categoria, notoriamente, è Pelé con 3 Mondiali vinti: per lui 15 punti.
2° posto al Mondiale: 1 punto. Raggiungere la finale Mondiale (e magari perderla ai supplementari o ai rigori...) è comunque un grandissimo risultato che va premiato alla pari di una vittoria di altri trofei nazionali ed internazionali. D'altronde campioni come Cruijff, Puskas e Roberto Baggio devono la loro celebrità anche al fatto di aver fallito il traguardo più importante proprio sul filo di lana. In testa a questa triste categoria, con 2 finali perse, l'olandese Neeskens ed i tedeschi Rummenigge e Matthäus.
Presenze a edizioni dei Mondiali: 1 punto. Anche in questo caso, il punteggio è assegnato con almeno una partita giocata per ogni Mondiale: per esempio Tardelli e Paolo Rossi ottengono 2 punti (per le presenze ai mondiali '78 e '82), ma non 3, in quanto nell'86 erano presenti nella rosa italiana ma non sono mai scesi in campo. Il record attuale è di Matthaus, presente a 5 edizioni.
Gol ai Mondiali: 1 punto ogni 2 gol realizzati ai Mondiali. Si è valutato di dare un valore importante a questo criterio, in quanto realizzare più di 2 gol ai Mondiali equivale di fatto ad entrare nella cerchia dei grandi giocatori riconosciuti a livello internazionale. Primatisti di questa categoria sono Ronaldo, Gerd Müller e Klose con 7 punti.
Vittoria all'Europeo: 2 punti. Il Campionato Europeo, svolgendosi ogni 4 anni, è il torneo che più si avvicina come caratteristiche e come difficoltà al Mondiale. Ha comunque una valenza decisamente inferiore, pertanto attribuire 2 punti è apparsa la scelta più equilibrata, in quanto assegnarne di più avrebbe forse favorito troppo i giocatori europei a discapito di quelli di altri continenti. Gli spagnoli Casillas, Xavi e Iniesta hanno pertanto ottenuto 4 punti.
Presenze in Nazionale: 1 punto ogni 25 presenze. Casillas e Matthäus, avendo superato le 150 presenze con le rispettive nazionali, dominano questa categoria con 6 punti.
Gol in Nazionale: 1 punto ogni 20 gol. Premiati i bomber nazionali (ma non troppo); Puskas, avendo siglato più di 80 gol con la sua Nazionale, è il primatista con 4 punti.
Palloni d'Oro e Fifa World Player: 2 punti. Il Pallone d'oro è il premio personale più prestigioso per la carriera dei calciatori. È un criterio che però ha dei limiti e può creare squilibri, in quanto fino agli anni '90 era riservato ai giocatori europei, penalizzando così in particolare i calciatori sudamericani: chissà quanti Palloni d'oro avrebbero vinto Pelé e Maradona? Si è ritenuto corretto attribuire 2 punti anche al Fifa World Player, premio altrettanto prestigioso istituito nel '90 ed aperto a tutti. Il punteggio non è cumulabile nel caso di vittoria di entrambi i premi nello stesso anno, ma è cumulabile in anni diversi: per esempio Zidane sia Pallone d'Oro sia FWP nel '98 guadagna per quell'anno 2 punti (e non 4), più altri 4 per i FWP vinti nel 2000 e 2003 (in totale quindi 6 punti), mentre Figo, Pallone d'Oro nel 2000 e FWP nel 2001, prende in totale 4 punti. Nel 2010, finalmente, i due premi sono stati unificati dalla FIFA. Questa categoria è guidata da Messi con 8 punti.
Coppa Campioni/Champions League: 1 punto. Può sembrare poco, vista l'alta difficoltà del torneo. In realtà, la vittoria di questa prestigiosa coppa vale di fatto potenzialmente 3 punti perché la vittoria apre le porte ad altri 2 trofei internazionali (Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale o Mondiale per club). Primatisti Maldini e Di Stefano con 5 punti.
Altri trofei internazionali: 1 punto. Sono compresi sia i principali trofei internazionali per club (Coppa delle Coppe, Coppa Uefa, Supercoppa europea, Coppa Libertadores, Coppa Intercontinentale, Mondiale per club), sia altri importanti trofei per squadre nazionali (Coppa America, Confederations Cup, Olimpiadi). In questa categoria “generalista” domina Cafu con 11 punti.
Campionati nazionali (scudetti): 1 punto per vittoria nei principali campionati nazionali sudamericani ed europei (Argentina, Brasile, Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Francia, Olanda); 1 punto per ogni 2 scudetti negli altri campionati sudamericani ed europei; 1 punto ogni 3 vittorie nei campionati regionali brasiliani, nella Coppa“Taca Brasil” e nel Torneo Carlos Pedrosa (in mancanza di un vero e proprio campionato nazionale brasiliano, negli anni '60 i vincitori di queste ultime due importanti manifestazioni maturavano il diritto di partecipazione alla Coppa Libertadores). Nessun punto è stato attribuito per la vittoria per la vittoria di coppe nazionali e di scudetti vinti in campionati di altri continenti. Guida questa categoria Di Stefano con 11 punti, seguito da Cruijff con 10.
Gol in carriera: 1 punto ogni 100 gol ufficiali segnati con i club. È un bonus aggiuntivo per gli attaccanti più prolifici. Dal conteggio sono esclusi i gol con la nazionale, a cui viene già attribuito un punteggio in un'altra categoria. Primatisti Pelé, Gerd Müller e Romario con 6 punti (per loro più di 600 gol ufficiali con i club!).
Rigori parati: Sicuramente sarebbe stato opportuno aggiungere anche un ulteriore criterio specifico e premiante per i portieri, ovvero i rigori parati: per esempio 1 punto ogni 3 rigori parati con i club, 1 ogni 2 parati in nazionale, 1 punto ogni rigore parato ai Mondiali. Ma purtroppo reperire questo dato è molto difficile e pertanto non è stato possibile introdurre anche questa categoria.
I RISULTATI
Top player e Top 11
L'esperimento conferma il pronostico relativo al miglior giocatore di sempre: è Pelé, che stacca nettamente tutti i suoi concorrenti totalizzando 46 punti. Decisivi per lui, oltre alle vittorie dei Mondiali, anche i molti successi con il club di appartenenza, il Santos, e l'enorme numero di reti segnate in carriera.
Ma le sorprese iniziano dal 2° posto: con 39 punti la piazza d'onore va incredibilmente a Lothar Matthäus, che era sicuramente un candidato per entrare nei top 11, ma la medaglia d'argento probabilmente nessuno poteva pronosticarla. Merito della sua eccezionale carriera, dal record di partecipazioni al mondiale e di presenze in nazionale, ai successi con i suoi club. Un riconoscimento guadagnato sul campo per un giocatore sempre determinante, capace di interpretare al meglio il ruolo di “uomo-squadra”, sia come centrocampista, sia (negli ultimi anni di carriera) come difensore.
Sul 3° gradino del podio, a pari merito a 38 punti, due bomber di razza: Ronaldo e Gerd Müller, che confermano la tesi di quanti sostengono che siano stati migliori centravanti di sempre. Al 5° posto, con 36 punti, troviamo Cafu che si aggiudica così la palma di miglior difensore di sempre. Seguono a pari merito con 33 punti i francesi Zidane e Henry, mentre completano la squadra dei “top 11” con 31 punti Messi, Xavi (entrambi ancora in attività e compagni nel Barcellona), Beckenbauer e Puskas.
In una ideale squadra top 11 schierata in campo, uno di questi ultimi dovrebbe comunque “cedere il posto” al primo portiere classificato, Casillas con 27 punti. Nessun italiano fra i migliori 11: vi sono invece 3 brasiliani, 3 tedeschi, 2 francesi, 1 spagnolo (senza contare Casillas), 1 argentino e 1 ungherese.
Top 22
Interessanti anche i risultati dei “panchinari ideali”, che sarebbero convocati come riserve in una immaginaria rosa dei 22 calciatori più forti di sempre. Al 12° posto con 30 punti troviamo finalmente il primo italiano (e unico dei 22): Paolo Maldini, il quale, pur non avendo mai avuto la soddisfazione di vincere i Mondiali, ha costruito una carriera stellare soprattutto grazie ai successi internazionali del suo club, il Milan. A pari merito con lui, due attaccanti formidabili come Van Basten e Romario. Seguono al 15° posto con 29 punti i brasiliani Roberto Carlos e Rivaldo. Al 17° posto con 28 punti si piazzano fuoriclasse di epoche molto diverse fra loro come Di Stefano, Cruijff e Iniesta. Infine al 20° posto a pari merito con 27 punti Platini, Casillas e Puyol. In totale 3 brasiliani, 3 spagnoli, 2 olandesi, 1 italiano, 1 argentino e 1 francese.
I migliori ruolo per ruolo
Nella categoria dei portieri ha primeggiato Casillas, seguito da Gilmar, Maier, Zoff, Barthez, Buffon. Jascin si è piazzato incredibilmente ultimo fra i 7 portieri selezionati.
I migliori 10 difensori sono risultati essere, nell'ordine: Cafu, Beckenbauer, Maldini, Roberto Carlos, Puyol, Breitner, Scirea, Desailly, Thuram e Kohler. Per i 10 centrocampisti migliori è emersa la seguente classifica: Matthaus, Zidane, Xavi, Iniesta, Platini, Figo, Maradona, Meazza, Didì e Rivera. Nella categoria degli attaccanti, quella più affollata, i migliori 10 fanno tutti parte dei “top 22” assoluti: guida ovviamente Pelè, seguito da Ronaldo, Gerd Muller, Henry, Messi, Puskas, Van Basten, Romario, Rivaldo ed infine a pari merito Cruijff e Di Stefano.
Le sorprese
Detto del 2° posto di Matthaus, davvero inaspettato, anche il 5° posto di Cafu suscita stupore, soprattutto perchè precede Beckenbauer, il favorito al titolo di miglior difensore. Il terzino brasiliano dimostra però di meritare questo riconoscimento, in quanto è l'unico ad aver disputato 3 finali mondiali consecutive (2 vinte ed 1 persa), inoltre è il recordman di presenze nella sua nazionale ed ha fatto incetta di trofei internazionali anche con i club. La sorpresa più grande in assoluto è però trovare al 6° posto Henry a pari merito con il connazionale Zidane. L'attaccante francese d'altra parte ha vinto tutto in carriera (tranne il Pallone d'oro) ed ha segnato molte reti in tutte le competizioni; è stato un maestro di regolarità, magari non appariscente come altri suoi compagni di squadra (è stato prima gregario di Zidane in Nazionale e alla Juventus, poi di Messi al Barcellona), ma sempre molto concreto e ora si gode il suo inaspettato posto nei top 11 di questo esperimento.
Fa notizia anche l'8° posto di Xavi, a pari merito con i ben più quotati Messi (suo compagno di squadra), Beckenbauer e Puskas. Il profeta del “tiki taka” d'altronde è stato protagonista di tutti i recenti successi del Barcellona e della Nazionale spagnola.
L'ultima grande sorpresa da registrare, questa volta fra i “top 22”, è il 15° posto assoluto di Rivaldo e Roberto Carlos. I brasiliani iridati 2002 non solo precedono molti dei loro quotatissimi e sopravvalutati connazionali (Ronaldinho, Vavà, Zico, Didì, Garrincha...), ma incredibilmente anche campioni ben più popolari come Maradona, Cruijff, Platini e Di Stefano. Merito delle loro buone prestazioni ai Mondiali e di oneste carriere impreziosite da diversi trofei vinti con i club e, per Rivaldo, anche il Pallone d'oro 1999.
Le delusioni
Innanzitutto Maradona, anzi il “caso Maradona”, che è sicuramente il risultato negativo che più sorprende. Se tutte le opinioni più autorevoli lo danno in ballottaggio con Pelè per il primo posto, secondo questo esperimento Diego invece non trova spazio né sul podio, nè nei top 11 e clamorosamente neanche nei top 22: con 25 punti si piazza soltanto al 25° posto, in compagnia di “normali campioni” come Ronaldinho, Del Piero, Rummenigge e Villa, e viene preceduto addirittura da calciatori come Klinsmann, Figo e Puyol. Com'è possibile? Evidentemente El Pibe de Oro non ha raccolto quanto probabilmente avrebbe meritato, nonostante le sue eccezionali doti tecniche: è entrato nell'immaginario collettivo soprattutto per le sublimi prestazioni al Mondiale '86, ma il resto della sua carriera, soprattutto con i club, non è stato all'altezza degli altri che lo hanno preceduto in questa classifica. Si potrebbe sostenere che sia stato penalizzato dal regolamento del Pallone d'oro, perché se avesse potuto partecipare ne avrebbe vinti molti, ma non è una ragione sufficiente in quanto molti altri giocatori pur non avendolo mai vinto l'hanno comunque preceduto in classifica (in primis lo stesso Pelé, ma anche Cafu, Henry, Xavi...). Altri, come Messi, Van Basten, Di Stefano, Cruijff, Platini e Figo, lo precedono addirittura senza aver vinto nemmeno un Mondiale, che è il torneo che determina più punteggio, mentre Puskas e Maldini si trovano nei top 12 senza aver vinto né Pallone d'oro né Mondiale. Il “caso Maradona” dunque, nella sua inspiegabilità, ci dimostra quanta distanza ci sia a volte fra percezione personale e dati oggettivi. Parzialmente delusi dai risultati anche Zidane e Messi, dati in corsa per il podio: devono accontentarsi rispettivamente del 6° e dell'8° posto. L'argentino, visti gli anni di carriera che ha ancora davanti, ha comunque tutte le carte in regola per scalare questa classifica. Delusione piena invece per Cruijff, Di Stefano e Platini, che ambivano ad un posto nei top 11 ma devono accontentarsi di essere presenti soltanto nella rosa dei top 22.
Clamorosa delusione infine per Jascin, unico portiere ad aver vinto il Pallone d'Oro, ritenuto dai più il migliore di sempre, che però si piazza addirittura soltanto al 77° posto, con soli 13 punti, preceduto da tutti gli altri portieri selezionati in questo esperimento.
Gli italiani
Deludono in generale gli italiani: la nostra scuola calcistica ha forgiato molti giocatori di qualità, ma evidentemente nessun campione epocale meritevole di entrare nei “top 11”, mentre nella “top 22” troviamo il solo Maldini, al 12° posto assoluto con 30 punti. Dietro a lui 2° posto italiano per Del Piero, 25° assoluto con 25 punti. Al 3° posto Meazza e Scirea (33° posto assoluto con 23 punti). Seguono in ordine: 5° Rivera (37° assoluto con 22 punti); 6° Zoff, Paolo Rossi e Inzaghi (41°, 21 p.); 9° Franco Baresi, Pirlo e Tardelli (51°, 20 p.); solo 12° Cannavaro, nonostante il Mondiale vinto da capitano e condito da Pallone d'Oro nel 2006 (59° assoluto con 19 punti); 13° posto per gli altrettanto deludenti Buffon e Roberto Baggio (65°, 18 p.); 15° Facchetti e Gentile (68°, 17 p.); infine 17° Totti e 18° Riva, ultimi anche in classifica generale, rispettivamente al 79° e all'80° posto con 12 e 11 punti: entrambi sono stati eccezionali goleador nel campionato italiano, ma a parte la vittoria di un Mondiale per Totti e di un Europeo per Riva le loro carriere internazionali non sono state purtroppo degne di nota.
I 7 FANTA TOP TEAM
Prendendo i giocatori secondo l'ordine di classifica, con un po' di fantasia si potrebbero comporre le sette migliori Fantasquadre di sempre. Dovrebbero schierarsi tutte con un improbabile 3-4-3 in cui, vista l'eccesiva presenza di giocatori offensivi, molti attaccanti sarebbero comunque costretti a retrocedere a centrocampo ed alcuni centrocampisti dovrebbero addirittura “inventarsi” difensori. Ecco le sette top fantasquadre:
TOP 11: Casillas; Cafu, Matthaus, Beckenbauer; Messi, Xavi, Zidane, Henry; Ronaldo, Pelé, G.Müller.
TOP 22: Gilmar; Iniesta, Maldini, R.Carlos; Crujff, Platini, Puskas, Rivaldo; Di Stefano, Van Basten, Romario.
TOP 33: Maier; Figo, Puyol, Breitner; Del Piero, B.Charlton, Maradona, Ronaldinho; Villa, Klinsmann, Rummenigge.
TOP 44: Zoff; Thuram, Scirea, Desailly; Meazza, Didì, Zico, Rivera; Eusebio, Rossi, Klose.
TOP 55: Barthez; D.Santos, Baresi, Kohler; Deschamps, Rijkaard, Pirlo, C.Ronaldo; Vavà, Batistuta, Inzaghi.
TOP 66: Buffon; Vogts, Suarez, Cannavaro; Garrincha, Tardelli, Baggio, Kempes; Jairzinho, Kocsis, Ibrahimovic.
TOP 77: Jascin; Gentile, Facchetti, Brehme; Keegan, Neeskens, Sneijder, Schiaffino; Rahn, Lineker, Zagallo.
(A disposizione: Moore, Totti, Riva).
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Larry Colliard