Tahiti sta facendo del suo peggio per dimostrare che le squadre materasso, contrariamente al luogo comune ("Al giorno d'oggi non esistono più le squadre materasso"), ci sono ancora e lottano insieme a noi. Dopo il tragico esordio in Confederations Cup contro la Nigeria e il dieci a zero rimediato da una Spagna che, spiegazione di Del Bosque, ha voluto rispettare i suoi avversari impegnandosi fino in fondo, via libera agli articoli di colore in stile Zaire 1974 o El Salvador 1982. Ma che simpatici, questi tahitiani: questa l'idea forte dei nostri inviati (sempre meno, visto che gli editori hanno scoperto il fascino discreto delle cronache fatte davanti alla tivù). Marama Vahirua, spesso confuso con il cugino Pascal (peraltro di 14 anni più anziano, oltre che di nazionalità calcistica francese), ha assistito impotente al naufragio di una squadra tutta di giocatori locali (lui ha quasi sempre giocato in Ligue 1, a parte l'ultima stagione in Grecia) che l'anno scorso era diventata campione d'Oceania senza di lui. La vera domanda al bar è quindi questa: come ha fatto questa selezione modestissima a diventare campione di un continente che comprende anche Australia e Nuova Zelanda? Due nazionali che negli ultimi due Mondiali hanno fatto penare non poco gli azzurri di Lippi... La prima spiegazione è semplice: l'Australia non fa parte della OFC dal 2006: calcisticamente è ormai asiatica, migliorando così sia la qualità media dei suoi avversari che le probabilità di qualificarsi alla fase finale del Mondiale. La seconda risiede nell'incredibile sconfitta della Nuova Zelanda contro la Nuova Caledonia nella semifinale del torneo continentale, che ha regalato a Tahiti un avverario trattabile e battuto con un gol di Chong Hue . A fare le spese di tutto questo è la Confederations Cup, torneo che un po' come quelli di tennis femminile inizierà davvero a partire dalle semifinali. Di sicuro l'esultanza smodata dopo il gol di Tehau alla Nigeria (si era comunque sull'1-3) non è un grande spot per una manifestazione che non sarà considerata amichevole solo da chi la vincerà.