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La non vittoria di Allegri e Galliani

Redazione

03.06.2013 ( Aggiornata il 03.06.2013 13:08 )

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Massimiliano Allegri allenerà il Milan anche nella stagione 2013-2014, come da contratto. Dov'è la notizia? La notizia è che fino all'altroieri il presidente del Milan diceva a qualunque suo interlocutore, dal signor Mapei-Sassuolo Giorgio Squinzi al più miracolato dei peones del Pdl passando per Biscardi, che Allegri non capisce niente di calcio. Sono bastate quindi tre ore di cena elegante ad Arcore per fargli cambiare idea dopo mesi, per non dire anni (Berlusconi imputa ad Allegri anche la mancata vittoria dello scudetto 2011-12, in realtà dipesa dal suo stop all'operazione Pato-PSG), di scarsa stima? Allegri è stato abile ad usare nella trattativa una Roma che sta navigando a vista, ma non può certo dire di uscirne da vincitore visto che il colpo grosso (buonuscita dal Milan e ingaggio maggiorato dalla Roma) non gli è riuscito e che un futuro e non impossibile esonero rossonero gli toglierà molto mercato. Apparentemente non vince nemmeno Berlusconi, che non è riuscito ad imporre nessuno dei suoi candidati: l'amato Seedorf, al quale secondo persone vicine a Seedorf la panchina sarebbe stata promessa addirittura sei mesi fa, ma anche il per lui deludente (per le titubanze mostrate e per il contratto firmato con l'Heerenveen quando Berlusconi gli aveva chiesto di stare fermo ed aspettare il Milan) Marco Van Basten. Da apparente trionfatore esce Adriano Galliani, che salva il 'suo' allenatore e il 'suo' spogliatoio, che non subirà quindi rivoluzioni e nemmeno riforme significative. Altro che cambi dell'assetto dirigenziale, come era stato scritto nelle scorse settimane, questo è il Milan più gallianiano della storia. E non è un caso che alla cena non abbia partecipato Barbara Berlusconi. Bella cosa i piani di marketing, ma le donne non si occupino davvero di calcio. E nemmeno i miti che potrebbero oscurare l'amministratore delegato, che tollera solo Ariedo Braida (più addentro al mercato dell'arte che a quello del calcio, ormai), hanno avuto una chance: disperso anche per colpa sua Baresi in qualche provincia dell'impero, Maldini e Costacurta possono continuare a tenersi in forma in palestra. Galliani pensa da avere vinto, ma come avviene anche in altri campi e con altre persone Berlusconi gli ha solo lasciato gli oneri. Senza essere costretto a spendere, visto che Allegri passerà quasi come un acquisto lui stesso: non era questo che chiedevano quegli strani striscioni degli ultras, timorosi per la scarsa esperienza di Seedorf? Di sicuro Allegri ha dimostrato in questi tre anni di essere l'allenatore ideale per un Milan a metà strada fra la grandeur del passato e la necessaria politica dei giovani. Ma è chiaro fin da adesso che un eventuale fallimento sarà tutto suo e di Galliani, mentre su una vittoria non potrà non mettere il cappello il 'lungimirante' Berlusconi.

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