Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Real Atlético Garcilaso: quando Davide sogna la Libertadores

Redazione

3 maggio 2013

  • Link copiato

All’età di quattro anni si cammina già con le proprie gambe, ma si è costretti a dipendere in tutto e per tutto dagli altri. All’età di quattro anni, però, c’è anche chi si diverte a comportarsi da grande, sovvertire le gerarchie e scalare le vette calcistiche del Sudamerica. Come il Real Atlético Garcilaso, realtà minuscola ma precoce del Perú: nato nell’estate del 2009, ha fatto passi da gigante, rendendosi protagonista di un’ascesa vertiginosa e giungendo a sognare i quarti di finale della Copa Libertadores, la più importante competizione per club del continente. L’andata degli ottavi contro gli uruguaiani del Nacional autorizza a pensare in grande: 1-0 grazie a un colpo di testa da azione d’angolo di Rolando Bogado, centrale paraguaiano. Al ritorno, la notte tra il 9 e il 10 maggio a Montevideo, sarà forse un’altra storia, ma intanto a Cuzco, sud del Perú, sognano il colpo. Certo, dalla parte del Garcilaso non ci sarà più il fattore altitudine, aspetto fondamentale se è vero che la città, 350mila abitanti circa, è situata a 3400 metri sul livello del mare. Un’impresa per chiunque, un fortino per chi è abituato a giocarci. Ma il capolavoro costruito nel girone eliminatorio della Libertadores, dove determinanti per il secondo posto finale sono stati soprattutto i colpi in trasferta contro Tolima e Cerro Porteño, autorizza a pensare in grande nonostante l’ennesimo viaggio teoricamente proibitivo. Se oggi il Sudamerica strabuzza gli occhi davanti al fenomeno Garcilaso, fino a quattro anni il club non lo conosceva nessuno. Perché non esisteva, semplicemente. È stato fondato nel luglio del 2009, è partito dai campionati distrettuali di Cuzco, si è messo in tasca un campionato all’anno ed in brevissimo tempo è diventato antagonista credibile delle altre due formazioni cittadine di rilievo, il Deportivo Garcilaso e il Cienciano. Fino all’accesso ottenuto la scorsa stagione in Primera División peruviana, e l’incredibile finale raggiunta al primo colpo, ma persa di misura sia all’andata che al ritorno, contro lo Sporting Cristal. Ma la qualificazione alla Libertadores, la prima della storia per la Máquina Celeste (dal colore delle maglie), è arrivata lo stesso nonostante la delusione del ko coi giganti della capitale Lima. Dal nulla ai vertici in un amen, insomma. Una storia da romanzo, che sarebbe certamente piaciuta a Garcilaso de la Vega, scrittore peruviano vissuto a cavallo del ‘600, amante delle tematiche inca e primo a trattarle in spagnolo e in quechua, la sua lingua nativa. È da lui, soprannominato proprio “El Inca” e figlio del conquistatore Sebastián Garcilaso de la Vega y Vargas, che Atlético e Deportivo prendono il nome. Non solo loro: si chiamano così pure lo stadio dove giocano le tre principali squadre cuzqueñas, Cienciano compreso, e l’università da cui uscirono gli studenti che, quattro anni orsono, decisero di fondare il club. Non immaginando certo che la loro creatura avrebbe toccato vette così alte in breve tempo, fino a flirtare con la storia: terzo club non di Lima a raggiungere almeno gli ottavi di Libertadores dopo l’Unión Huaral nel 1990 e il Cienciano nel 2002, secondo peruviano a riuscirci alla prima partecipazione dopo il Defensor Lima, semifinalista nel 1974. Ovvio, sarà dura giungere ai livelli dello Sporting Cristal finalista di Libertadores nel 1997. E pure del Cienciano, unico club ad aver regalato due trofei internazionali al Perú: la Sudamericana 2003 e la Recopa 2004, contro River e Boca. Ma il Garcilaso pare non volersi fermare qui: anche in patria le cose stanno andando di nuovo benone, nonostante il mercato abbia portato via Andy Pando, 27 reti nel 2012, acquistato dal Las Palmas. Ora a segnare c’è Víctor Ferreira, paraguaiano con un passato da giramondo in Argentina, Venezuela e Cile. E in panchina c’è sempre Fredy “Petroleo” García, uno che in passato ha fatto di tutto: dal conduttore radio-tv di trasmissioni sportive all’assistente dell’attuale ct cileno Sampaoli. Nel 2007 ha lasciato il calcio per dedicarsi per qualche mese all’attività di meccanico. Rientrato nel giro, qualche anno dopo ha incontrato il Garcilaso sulla propria strada, ed è stata felicità reciproca. Dalle macchine alla Máquina, sempre alla massima velocità.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi