Che Massimo Cellino sia agli arresti domiciliari invece che in carcere è una buona notizia, non perché siamo contro il carcere per i delinquenti (anzi) ma perché questa vicenda specifica mescola in maniera evidente calcio, giustizia, spettacolo e impossibilità di fare imprenditoria vera in un'Italia piena di 'signor no': meno simpatici di quello di Mike Bongiorno ma ugualmente tignosi. In altre parole, prima di distribuire patenti di delinquente, a Cellino o a chiunque altro, guardiamo ai fatti. I termini della questione sono, in estrema sintesi, questi: fondi pubblici del Comune di Quartu Sant'Elena (750mila euro) usati per finanziare lo stadio Is Arenas, che è sì pubblico ma a gestione privata. Da qui l'accusa di peculato da parte della Procura di Cagliari e gli arresti