Il calcio internazionale ha appena compiuto 140 anni ed è nato proprio dove il luogo comune vuole sia nato, cioé in Gran Bretagna. Il pretesto per ricordarlo arriva ovviamente da una ricorrenza, visto che è il 30 novembre 1872 la data di quella pionieristica partita fra Scozia e Inghilterra. Prima partita da considerarsi ufficiale, perché altre ne erano state giocate precedentemente fra inglesi e scozzesi residenti a Londra e dintorni. Ad Hamilton Crescent, Glasgow (Partick, per la precisione), nel giorno di Sant'Andrea (il santo nazionale scozzese) 4.000 persone paganti (uno scellino) videro questa sfida fra una Scozia che era composta interamente da giocatori del Queen's Park (il più antico club scozzese ancora in attività, adesso in Third Division: nessuna parentela con il londinese QPR) ed una Inghilterra che oggi definiremmo mosaico, con giocatori presi un po' dalle università (Cambridge e Oxford) e un po' dal mondo professionistico (Crystal Palace e Notts County). Un nebbione davvero d'altri tempi fece ritardare di quasi mezzora il fischio di inizio: comunque si intravvidero le maglie, proprio quelle arrivate fino ai giorni nostri. Dark blue contro bianco. Tutto molto emozionante, tranne il gioco. Il grande calcio iniziò quindi con uno zero a zero. E' significativo che per quasi trenta anni l'attività internazionale sia stata solo brittanica. Solo nel 1901 sono scese in campo Argentina e Uruguay, giocando l'una contro l'altra, l'anno successivo è stata la volta di Austria e Ungheria (imperatore era ancora Francesco Giuseppe), nel 1904 della Francia, nel 1908 della Germania, nel 1910 dell'Italia e solo nel 1914 del Brasile.