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Leandro Paredes: il Boca Juniors ha trovato l'erede di Riquelme?

Redazione

10.11.2012 ( Aggiornata il 10.11.2012 08:51 )

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“Riqueeeelme… Riqueeeelme…”. Ogni volta che il Boca Juniors scende in campo alla Bombonera, tempio e culla di innumerevoli trionfi, il canto riecheggia puntuale ed inevitabile. Di Juan Román Riquelme, però, al quartiere della Boca resta soltanto il fantasma. Il Mudo, tanto discontinuo in Spagna quanto idolatrato in Argentina, ha infatti detto stop col calcio a luglio, negli istanti successivi alla finale di Libertadores persa contro il Corinthians. Il motivo? Stanchezza, delusione, attriti con l’allenatore Julio Cesar Falcioni, verso il cui viso duro corrono le telecamere a ogni ripetizione di quel canto carico d’affetto e nostalgia. Hanno tentato in ogni modo di far rientrare in pista la loro bandiera, senza successo. Ma una soluzione, per un Boca in cerca di un’identità dopo la fine dell’impero Román, pare infine esserci. Si chiama Leandro Paredes, ha 18 anni ed è il nuovo gioiello prodotto dalle giovanili gialloblu. Gioca trequartista, lo stesso ruolo dell’idolo (assieme a Zidane) Riquelme, al quale somiglia e del quale è considerato l’erede. Anche dal suo predecessore, che qualche settimana fa ha detto alla stampa: «Io ho già realizzato tutti i miei sogni, ora tocca a lui». Enganche elegante e tecnico, a dire il vero Paredes è spesso schierato da Falcioni all’estrema sinistra di un centrocampo a 4. Ed è partendo da quella posizione, e sfruttando la propria licenza di accentrarsi costantemente, che sabato sera ha segnato i primi due gol con la maglia del Boca, nel 3-1 al San Lorenzo. Due destri da fuori area, e Ciclón al tappeto. Domenica le copertine dei principali quotidiani argentini, da Clarín a Olé, erano tutte per lui. “Mia madre le ha già incorniciate” ha sorriso il giovane Leandro. I due centri al San Lorenzo, messi a segno proprio sotto la storica Doce, una delle curve più calde e affascinanti del Sudamerica intero, sono stati i primi con la maglia del Boca. A 18 anni. Paredes è uno abituato a bruciare le tappe, del resto: entrato a 8 anni nelle giovanili boquensi, a 12 vince il prestigioso torneo “Arousa Futbol 7” (categoria Esordienti), venendo inserito nella Top 11 di tutti i tempi della manifestazione assieme a nomi come Bojan, Lamela, Javi García. Quattro anni più tardi, Apertura 2010, in un Boca in sfascio e lontano dalla vetta, Claudio Borghi lo fa esordire in prima squadra contro l’Argentinos Juniors, a 16 primavere. Paredes sostituisce Lucas Viatri, altro pibe del vivaio gialloblu. Dovrà attendere più di un anno per la prima da titolare, in un 2-2 strappato all’Atlético Rafaela proprio da Viatri, autore di una rovesciata favolosa al minuto 96. Incantati da un curriculum che comprende anche le esperienze con le selezioni Under 15 e Under 17 dell’Argentina, gli osservatori europei hanno già posato gli occhi su di lui. Anche quelli italiani, a quanto pare: Roma, Juventus e Milan hanno chiesto informazioni sul talento di San Justo. Più convinto di tutti sembra però essere Arsène Wenger, cacciatore di gioielli (stranieri, possibilmente) desideroso di portarlo all’Arsenal. L’Europa è nel suo destino, ma Paredes giura di pensare soltanto al Boca. «Sono tifoso del club, voglio costruirmi una storia qui» ha detto ai media argentini dopo la doppietta al San Lorenzo. Del resto, ora che Riquelme non gioca più c’è un’eredità pesante da onorare al meglio.

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