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Calciopoli è diventato (anche) un film

Redazione

11.10.2012 ( Aggiornata il 11.10.2012 15:25 )

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Nell’estate del 2006 un vero e proprio terremoto rivoluziona il calcio in Italiano: esplode Calciopoli, e come conseguenze più eclatanti la Juventus finisce in serie B, la GEA viene praticamente smantellata e uno scudetto viene assegnato all’Inter. Da allora il campanilismo che ha sempre caratterizzato il mondo del calcio ha lasciato il posto al “complottismo”, e l’Italia si è divisa in colpevolisti e innocentisti. Se da un lato hanno esultato gli appartenenti al partito “dell’avevamo sempre saputo”, dall’altro è cresciuta la schiera di chi ha gridato al complotto per colpire la squadra più forte degli ultimi 20 anni. Grido diventato ora assordante con l’ultimo scudetto e le dichiarazioni di un presidente aggressivo, risoluto nel sostenere la tesi dell’ingiustizia. Il film “NEL PAESE DI GIRALARUOTA Il grande inganno di Calciopoli” documenta, anzi, sposa senza mezzi termini la seconda ipotesi, quella cioè che qualcuno, che poi ne trarrà beneficio, sia riuscito a colpire la squadra più amata e vincente d’Italia con uno scandalo montato ad hoc, dove è stato fin troppo facile dividere i buoni dai cattivi e quindi punire i secondi. Arricchito con le testimonianze di Roberto Beccantini, Oliviero Beha, Tony Damascelli, Alvaro Moretti, e Mario Sconcerti, il film di Stefano Grossi e Renato La Monica ricostruisce le vicende di Calciopoli con punti di vista sicuramente di parte, ma sicuramente altrettanto attendibili, e colloca l’intera vicenda nella tradizione dei misteri all’Italiana, dove incongruenze e strane coincidenze sembrano non sorprendere più nessuno. http://www.youtube.com/watch?v=Ouyo6l6nVsE&feature=youtu.be

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