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Tre che si fanno rispettare

Redazione

17.09.2012 ( Aggiornata il 17.09.2012 10:39 )

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Juventus, Napoli, Lazio: i nomi di chi arriverà nelle prime tre posizioni del campionato erano prevedibili quasi quanto la nazionalità del vincitore dei tremila siepi alle Olimpiadi o ai Mondiali. Quando in serie A giocavano i più grandi calciatori del mondo, anche in squadre da settimo-ottavo posto, la lotta almeno per le posizioni di rincalzo (non diciamo gli scudetti, che sono sempre stati un discorso politico-sportivo a parte: da quelli pre Calciopoli a quelli dopo) era molto viva, complice anche il fatto che c'erano quattro posti al sole Champions invece degli attuali tre. Adesso invece il crollo dei valori tecnici rende le squadre che hanno saputo costruire qualcosa con continuità molto più forti rispetto al passato. Se i campioni d'Italia cambiano pochissimo e si rinforrzano con colpi mirati, in attesa del super-attaccante di gennaio, anche Napoli e Lazio al loro livello si sono comportate nella stessa maniera. Chi ha smobilitato, come il Milan, è stato risucchiato verso il basso. Chi ha condotto un mercato contraddittorio, come l'Inter, naviga a vista. Chi ha i soldi (e oggi è una rarità), come la Sampdoria, può guardare con ottimismo al futuro. Tutto il resto è un magma indistinto, con l'eccezione della Roma che ormai è un atto di fede (in Zeman, ma i gol subiti a difesa schierata non sono colpa sua). Tutte considerazioni che facciamo dopo tre giornate, con la classifica ovviamente corta, perché dopo trentotto sicuramente azzeccheremmo tutte le 'previsioni'. A posteriori si può poi spiegare tutto, di sicuro sia Juventus che Napoli con il loro piagnisteo continuo hanno creato le premesse per farsi rispettare. E la Lazio in Lega si sta muovendo molto bene, come ago della bilancia.

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