Dopo Messico 70, Spagna 82 e Germania 2006, domani sera allo stadio Narodowy di Varsavia, ore 20,45, andrà in scena l’ennesima sfida tra due scuole calcistiche di assoluto prestigio internazionale, quelle di Italia e Germania. Contrariamente però alle prime tre partite citate, in quella di domani, pur essendo sempre una partita di semifinale, si giocherà per l’accesso alla finale di un Europeo e non di un Mondiale. Ma non per questo motivo mancheranno gli spunti di assoluto interesse che renderanno unico questo appuntamento agonistico che, siamo sicuri, incollerà gli sguardi di milioni di appassionati e non di calcio (e non solo italiani o tedeschi) agli schermi televisivi.
Mentre la Nazionale teutonica di Joachin Low è arrivata a questa fase finale continentale con il ruolo di sfidante favorita della Spagna campione in carica, l’Italia di Cesare Prandelli, ancora una volta, si è portata dietro più la spada di Damocle di uno scandalo calcistico dalle proporzioni non ancora ben chiare e sicuramente enormi, che la fama sportiva dei suoi giocatori.
Incrociando le dita per scaramanzia, gli azzurri sono comunque la vera bestia nera della Germania che ci teme come la peggiore delle malattie infettive. Esattamente come in economia, noi temiano il loro spread. Infatti, indipendentemente dai valori in campo, l’Italia è sempre riuscita ad avere la meglio sui tedeschi e a rilanciarsi fino a vincere, come capitato a Spagna 82 e Germania 2006, due titoli iridati.
Se la sfida nei quarti con l’Inghilterra, dominata in lungo e in largo dai nostri ma finita ai rigori, ha avuto nel cucchiaio del calcio dagli undici metri di Pirlo il simbolo della vittoria, siamo sicuri che quella di domani sera avrà come assoluto protagonista il nostro portierone.
Infatti, siamo sicuri che, al di là delle occasioni gol dei nostri avversari, Gianluigi Buffon saprà tenere alto il morale della truppa con la sicurezza che sa infondere ai suoi compagni. Tutti gli azzurri sanno infatti di poter contare sulle sue prodezze in grado di poter rimediare anche a qualche distrazione o errore. Forse anche per questo motivo e grazie anche alla Germania che non rinuncerà a giocare per vocazione, così come i nostri ragazzi, siamo sicuri che assisteremo ad un’altra bellissima sfida agonistica e chissà, all’ennesima rinascita della nostra Italia.
Pier Paolo Cioni