I meravigliosi fischi del Napoli

I meravigliosi fischi del Napoli

Pubblicato il 24 maggio 2012, 17:10

Napoli e Juventus hanno onorato la Coppa Italia, arrivando in finale, ma qualche migliaio di tifosi del Napoli non ha onorato l'Italia fischiando l'inno nazionale eseguito dall'incolpevole Arisa prima della partita dell'Olimpico. I 20mila euro di multa comminati al Napoli dal giudice sportivo, non solo per gli insulti ma anche per lancio di oggetti (10mila la multa per la Juventus, riguardante solo i lanci), sono clamorosamente pochi. Una scelta comprensibile, in una Lega che di fatto è trainata da pochi pubblici numericamente significativi (Napoli e Juventus sono fra questi), ma non per questo da elogiare. Quello che invece non si capisce è il silenzio mediatico quasi totale sulla vicenda, a solo un anno dalle celebrazioni tronfie e retoriche dei 150 anni dell'unità d'Italia. Eppure le reazioni critiche non sono mancate: da Schifani a Prandelli, passando per la stessa Arisa, con la notazione involontariamente umoristica di Alemanno che ha invitato a non demonizzare l'Olimpico. Pochi i giustificazionisti, con il solito schema del 'disagio', i media hanno in genere preferito il silenzio e lo squillo di trombe. E quindi? Inutile prendersela con i poteri forti, che pure ci sono, quando non si ha il coraggio di criticare i propri lettori o telespettatori. Vezzeggiati da padroni alla De Laurentiis, che se l'è presa anche con le pagelle alle prestazioni dei giocatori: secondo lui dovrebbe darle solo il pubblico. Il pubblico di Napoli, ma lo schema vale per qualunque altra tifoseria che sposti interessi importanti, è per definizione meraviglioso e il suo affetto inimitabile: sicuramente non vi sarà sfuggita l'overdose di pezzi sul tema (ma chi li legge?). Quando gli stessi fischì sono arrivati da ultras serbi invece sugli stessi giornali che hanno nascosto la notizia l'aggettivo più soft era 'animali'. Chissà cosa ne pensa il napoletano e italiano presidente della Repubblica, che non ama la cosiddetta 'antipolitica' e che nei sogni della Lega (Calcio, non Nord) avrebbe dovuto consegnare la coppa ai vincitori. Stefano Olivari, 22 maggio 2012

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