19 anni, e già una finale europea giocata da titolare messa a curriculum. Una finale oltretutto vinta. Il portiere belga dell’Atletico Madrid Thibaut Courtois non è certo un giocatore che dorme sugli allori. Ma, cosa ancora più importante, sa prendere le decisioni giuste. Non solo tra i pali, ma anche riguardo la propria carriera, che ha conosciuto una brusca fase ascendente lo scorso anno quando, dopo essersi laureato campione di Belgio con il Genk, è stato acquistato dal Chelsea.
Nello stesso periodo un’altra stellina belga dal promettente futuro, la punta Romelu Lukaku, lasciava l’Anderlecht per Stamford Bridge, fiducioso del nuovo ciclo-Blues che avrebbe dovuto aprirsi con Villa Boas. Per questo motivo Lukaku non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di farsi una stagione in prestito altrove, volendo per contro giocarsi subito tutte le proprie chance con il Chelsea, nonostante davanti a lui ci fosse un certo Didier Drogba. Risultato? Minutaggio modello Elia nella Juventus. Courtois invece avrebbe dovuto vedersela con un altro mostro sacro del club londinese, Petr Cech, e pertanto non ha battuto ciglio quando gli è stato proposto un anno di prestito all’Atletico Madrid.
Oggi Courtois è diventato, dopo Iker Casillas e David De Gea (suo predecessore nei Colchoneros), il terzo portiere ad aver vinto una coppa europea da titolare a 19 anni. Un ruolo da protagonista che il belga ha legittimato, dopo una stagione di ottimo livello, anche in finale, con due interventi di spessore rispettivamente su Muniain e Susaeta. Fondamentale l’ultimo, arrivato nel massimo momento di pressione dell’Athletic Bilbao, la cui eventuale rete dell’1-2 avrebbe contribuito a cambiare l’inerzia della partita. Ma Courtois ha mantenuto la mente lucida e i riflessi pronti.
Classe ‘92 originario di Bree, Limburgo belga, Courtois ha debuttato nel massimo campionato locale il 17 aprile 2009 contro il Gent, all’età di 16 anni. All’inizio della scorsa stagione era il sesto portiere del Genk, ma una volta che infortuni in serie e poca affidabilità dei colleghi gli hanno regalato una maglia da titolare, lui non se l’è più tolta. E nell’ultima partita stagionale ha deciso il campionato, con due super-parate nei minuti di recupero che hanno mantenuto sull’1-1 il punteggio tra Genk e Standard Liegi, regalando ai fiamminghi il titolo nazionale proprio ai scapito dei valloni.
E’ ancora prematuro paragonare Courtois ai grandi portieri della scuola belga: Michel Preud'homme, Jean-Marie Pfaff, Christian Piot. Rispetto a loro, l’estremo dell’Atletico Madrid è sicuramente più precoce, dal momento che solo Preud’Homme ha provato l’ebbrezza di alzare una coppa europea, e lo fece - con il Mechelen - solamente all’età di 28 anni. Il numero dei trofei vinti da un singolo giocatore in carriera va comunque sempre maneggiato con cura. Perché tra qualche anno, sfogliando l’albo d’oro della stagione 2011/12, risulterò che Courtois ha vinto l’Europa League, mentre Lukaku il campionato belga e la FA Cup. Ma provate a chiedere al secondo se non farebbe cambio con la stagione del suo connazionale…