Le ragioni di Delio Rossi

Le ragioni di Delio Rossi

Pubblicato il 3 maggio 2012, 11:36

Adem Liajic deve ringraziare i Della Valle. Perché se invece di Delio Rossi in panchina ci fosse stato ancora Sinisa Mihajlovic non se la sarebbe cavata con due sberle, ma gli sarebbe andata molto peggio. Magari nel chiuso dello spogliatoio, come è successo un milione di volte nella storia del calcio, non davanti alle telecamere (con il quarto uomo incredibilmente distratto, c'erano gli estremi per l'espulsione di Rossi), ma sempre in maniera meritata. Chiariamolo subito: Delio Rossi non avrebbe dovuto alzare le mani, senza se e senza ma. Ma alla fine la Fiorentina si è fatta trascinare in questo esonero lampo di natura 'etica' (manco fra i dirigenti ci fosse Prandelli) a causa di una situazione in cui non tutte le colpe sono dell'allenatore. La sostituzione per demeriti sportivi alla mezzora del primo tempo non è mai una buona mossa, dal punto di vista psicologico, ma Rossi sotto di due gol in casa contro il Novara aveva il diritto e il dovere di cambiare qualcosa nella formazione iniziale. Liajic ha applaudito in maniera strofottente e detto a Rossi parole non simpatiche, una situazione che in carriera l'allenatore avrà vissuto tante altre volte ma che in quel preciso istante gli è sembrata insopportabile: la sua Fiorentina fa pena da mesi, per colpa dei giocatori ma anche dell'allenatore, ha sfiorato la retrocessione (e a dirla tutta non è ancora salva, sabato si va a Lecce) ed è subissata di critiche in un ambiente dove dopo l'addio di Corvino ed il disamoramento dei Della Valle tutto sembra provvisorio e senza futuro. Insomma, non si può elogiare Delio Rossi per questa reazione ma almeno si può provare a capirlo. Lo si fa con i mostri, non vediamo perché un allenatore esperto e che ha quasi sempre messo in pratica un ottimo calcio debba essere escluso dal perdonismo italico. Soprattutto non capiamo perchè debba accettare di essere schernito pubblicamente da uno che potrebbe essere suo figlio e che non ha ancora dimostrato niente. Poi la pennellata di classe ce l'ha messa la curva viola urlando a Liajic varie cose, con la più simpatica che era 'zingaro', ma questo purtroppo non fa notizia. Stefano Olivari, 3 maggio 2012

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