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Il treno di Stramaccioni

Redazione

27.03.2012 ( Aggiornata il 27.03.2012 10:44 )

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Claudio Ranieri è stato esonerato dall'Inter dopo la migliore ora di calcio nerazzurro della stagione, oltretutto contro la seconda forza del campionato. Ah no, non è un esonero, apprendiamo che si tratta di una 'risoluzione', con la solita immancabile gara a chi è più 'signore'. Va be'... Questa fa il paio con 'La Champions dei ragazzi', un'invenzione così ridicola che sembra una di quelle precisazioni pretestuose in cui è maestro Adriano Galliani (tipo quella della settimana scorsa, sulla Juventus che sul campo ha perso contro il Milan ma che si sarebbe 'soltanto' qualificata per la finale di Coppa Italia). La domanda è una sola: cosa può raccontare un bravissimo allenatore di giovani come Andrea Stramaccioni a giocatori anziani di grande personalità ma fisicamente al capolinea? La risposta è una sola: niente. Questa mossa della disperazione può però avere un senso, se Moratti si prenderà la prossime 9 partite per valutare il carattere e le idee tattiche di Stramaccioni applicate al calcio degli adulti. Insomma, se darà davvero una chance a Stramaccioni questa mossa potrebbe rivelarsi giusta per capire se l'Inter l'allenatore da progetto (traduzione: uno intelligente, che si presenti bene e non pretenda grandi acquisti) ce l'ha in casa invece di imbarcarsi in salti nel buio (Baggio), nell'ingaggio di allenatori di grido (Villas Boas) con la lista della spesa già pronta o di guru (Bielsa, Zeman) con buona stampa. Tatticamente, basandosi su quanto visto in Primavera, l'allenatore romano ha le idee chiare: difesa a quattro e modulo in funzione del numero di trequartisti, mezzepunte o come li vogliamo chiamare, in campo. Per fare un esempio, se Sneijder fosse sano e in forma, l'Inter di Stramaccioni giocherebbe con il 4-2-3-1 con l'olandese dietro a Milito e due attaccanti esterni (Forlan e Zarate, a meno di non promuovere qualcuno dalla Primavera). Siccome così non è, l'Inter di fine stagione non sarà realisticamente molto diversa da quella di Ranieri. Che ha pagato, senza grandi demeriti, la fine di un ciclo e di una stagione rovinata da un mercato inadeguato, in cui i dirigenti dell'Inter non hanno azzeccato nemmeno un giovane. Rimane il fatto che a metà gennaio l'Inter era tranquillamente rientrata in zona Champions e addirittura pensava allo scudetto, quando è stata data l'ultima picconata con la cessione di Thiago Motta (fra i giocatori di qualità era il più vivo) al PSG. L'Inter era messa così male da avere bisogno di quegli 11 milioni e rotti di euro, pagabili in due anni? Di sicuro senza questo errore Ranieri avrebbe concluso la stagione in altro modo e Stramaccioni non avrebbe l'occasione della vita. Un treno che ha preso al volo, per una precisa scelta di Moratti che non ha voluto ascoltare i teorici del tirare a campare. Magari l'era di Stramaccioni si ridurrà a 9 partite, però parte bene, con la stima incondizionata del presidente: situazione che solo una minoranza di allenatori dell'Inter hanno conosciuto. Twitter @StefanoOlivari [poll id="41"]

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