La Roma sarebbe un buonissimo affare, se nel calcio le aziende funzionassero come in altri settori dell'economia e dovessero produrre utili senza appoggiarsi allo sceicco (bianco, magari, ma pur senpre sceicco) di turno: grande città, pubblico numeroso e affezionato, brand di valore internazionale, ma soprattutto (questo è il segreto, di Pozzo e di pochi altri, per fare soldi) nessun reale obbligo di vincere come invece è per i Milan-Juve-Inter della situazione. Per questo intorno alla società, anche in tempi di proprietà stabili come quelle di Viola e dei Sensi, ci sono sempre state manovre strane: come se la Roma fosse un bene collettivo e non un club con suoi azionisti e suoi interessi da tutelare.
Questa polverosa premessa permette di inquadrare meglio la recente vicenda che si è sviluppata intorno a Franco Baldini, uno dei migliori dirigenti italiani ma soprattutto il principale bersaglio del moggismo fin da quando Moggi aveva un potere reale. In estrema sintesi ed in attesa di sviluppi: poco prima del recente derby l'inviato delle Iene Paolo Calabresi sarebbe stato avvicinato dal giornalista Roberto Renga, storica firma del Messaggero (adesso in pensione), che gli avrebbe (usiamo il condizionale perché la vicenda è ancora al vaglio della Digos e della magistratura) parlato di documenti in grado di gettare una cattiva luce sull'immagine di Baldini e sul consigliere di amministrazione Mauro Baldissoni. Calabresi ha l'accortezza di registrare la conversazione e di consegnarla poi alla Polizia, che ha convocato tutti i personaggi citati e anche altri (fra i quali il direttore sportivo Walter Sabatini) non citati a testimoniare, evidenziando il coinvolgimento (vedremo a che titolo) degli inevitabili personaggi dell'etere romano, fra questi Mario Corsi (il famoso Marione, ovvero come passare in scioltezza dai NAR alla discussione sul ruolo di Lamela).
Allo stato attuale Renga ha dichiarato pubblicamente (a Radio Radio) che mai ha pensato di truffare la Roma e che dimostrerà la sua estraneità ai fatti, Corsi si è autosospeso da Centro Suono Sport, indagati sono anche il figlio di Renga e un altro conduttore radiofonico, tutti sono un po' in attesa di capire chi ci sia dietro questa strana vicenda che è esplosa proprio mentre la Roma (per mano proprio di Baldini) ha firmato un mega-accordo di 6 anni con la Disney, per una partnership che va dalla presenza della squadra a Orlando (Florida) a mille altre iniziative. Al momento l'unica certezza è che a mangiare intorno alla Roma sono sempre stati in tanti, parliamo di decine di persone che sulla piazza risultano 'autorevoli', senza esserne stati azionisti e dipendenti. Gli americani alla fine stanno marcando una discontinuità reale con il passato, ben più pesante del progetto giovani di Luis Enrique che non è un inedito ma comunque ha un senso. E questa discontinuità piace solo ai tifosi veri, non certo a chi aveva fatto del tifo una professione.
Twitter @StefanoOlivari