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Italiani da Formula Uno

Redazione

17.02.2012 ( Aggiornata il 17.02.2012 13:58 )

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Non abbiamo mai capito come si possa tifare per una macchina, parliamo ovviamente della Ferrari, e non invece per delle persone: sarà per questo che ci ha colpito, senza esagerare, il fatto che per la prima volta da 42 anni a questa parte in Formula Uno non ci saranno al via piloti italiani. Il team Caterham (la ex Lotus) ha infatti salutato Jarno Trulli per ingaggiare al suo posto il russo Vitaly Petrov, l'anno scorso alla Renault. Va anche detto che Trulli o altri potrebbero nel corso della stagione trovare una macchina. Perché il soporifero, anche se non più del calcio giocato davanti a quattro gatti e ai cartelloni delle pizzerie, passatempo domenicale di molti di noi (una volta) non ha mai conosciuto una stagione senza un italiano presente in almeno un GP. Senza entrare nel merito tecnico della vicenda, visto che in F1 tolti pochi fuoriclasse corre solo chi porta lo sponsor (un po' ormai come nel giornalismo), è evidente che fra un russo e un italiano quello che genera maggiore interesse commerciale nell'anno 2012 è il russo. Non è dietrologia da bar, ma la posizione ufficiale del team principal Tony Fernandes, che dopo avere ringraziato Trulli ha spiegato di avere ingaggiato Petrov ''per dare una nuova spinta all'ambiente con realistica attenzione al mercato globale''. Petrov, che fra le altre cose è anche il primo pilota russo nella storia della Formula Uno (il suo highlight è il terzo posto in Australia l'anno scorso) e che in Renault correva grazie alla sponsorizzazione della Lada, non è comunque peggio di tanti italiani che negli ultimi decenni hanno popolato la massima competizione motoristica mondiale, senza un perché diverso dal passaporto. Da Paolo Barilla al povero Riccardo Paletti, da Giovanna Amati a Gianmaria Bruni, da Andrea De Adamich a tanti altri, sarebbe lunghissimo l'elenco di piloti (alcuni anche validi) per i quali l'italianità e/o i contatti personali con finanziatori sono stati decisivi per la loro presenza in Formula Uno, senza che da noi nessuno si scandalizzasse per l'assenza di piloti guatemaltechi o burundiani. Adesso il meccanismo si è inceppato: sarebbe un ulteriore motivo per riflettere sul declino dell'industria italiana, ma questa retorica della sfiga e della sconfitta ha un po' stancato. Non ci sono italiani in Formula Uno? Torneranno. Ma forse non tanto presto. Twitter @StefanoOlivari

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