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Viareggio Cup, la baby Inter tradisce Moratti

Redazione

15.02.2012 ( Aggiornata il 15.02.2012 12:29 )

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«Torno a vincere con i giovani». Nel giorno in cui Massimo Moratti prova ad asciugarsi le lacrime, rilanciando le ambizioni future dell'Inter all'insegna della linea verde, la Primavera nerazzurra, campione uscente, lascia anzitempo la Viareggio Cup, fulminata negli ottavi dal Parma che la supera ai rigori. Penalty che erano risultati indigesti già in Coppa Italia, ma l'analisi del tecnico Andrea Stramaccioni («Non abbiamo degli specialisti dal dischetto»), pur partendo da un riscontro oggettivo, non convince fino in fondo. Perché è tutta l'Inter a non essere mai veramente decollata. Difesa soggetta a qualche amnesia di troppo, centrocampo di qualità ma spesso lezioso, attacco vivace però sprecone. Più ombre che luci, insomma. E la beffa di veder proseguire il cammino un Parma irrorato da ex nerazzurri col dente avvelenato (il portiere Gallinetta, il centrale Galimberti e l'attaccante Monachello) e allenato da quel Fausto Pizzi che da giocatore vinse il Viareggio nel 1986 proprio con la maglia dell'Inter. I rigori portano avanti anche Juventus, Fiorentina, Guaranì (unica superstite fra le straniere, nella foto la gioia a fine gara dei gialloneri) e la Rappresentativa di Serie D, che consolida il ruolo di protagonista assunto nelle ultime stagioni. Su parecchi campi è prevalsa la prudenza. Più che a calcio, si è giocato a scacchi, in attesa della prima mossa dell'avversario, in qualche caso rinunciando in partenza a imporre e sfruttare le proprie caratteristiche. La provocazione viene da sé: se non li si abitua a rischiare qualcosa a livello giovanile, quando mai questi ragazzi saranno in grado di assumersi la responsabilità di certe giocate? Se il vivaio italiano ha una maturazione più lenta rispetto ad altre realtà europee, un motivo dovrà pur esserci. E questa attenzione esasperata al risultato può essere una delle tante chiavi di lettura. Ultimo appunto. Lazio e Roma sono le squadre che escono meglio dagli ottavi. I giallorossi di De Rossi giocano a memoria e offrono momenti di grande spettacolo, i laziali di Bollini sono un condensato di grinta, concretezza e applicazione tattica. Il derby avrebbe meritato la finale, ma nella migliore delle ipotesi la sfida andrà in scena in semifinale. Là dove, dall'altra parte del tabellone, proveranno ad arrivare anche Torino e Juventus. I RISULTATI DEGLI OTTAVI DI FINALE Genoa-Torino 0-2 3' pt Aramu; 34' st Pinelli rig. Parma-Inter 1-1, 5-2 dopo i rigori 47' pt Sprocati (P); 23' st Bessa (I) rig. Juventus-Vicenza 1-1, 6-4 dopo i rigori 11' pt Postorino (V) rig., 37' Beltrame (J) Sampdoria-Guaranì 0-0, 0-2 dopo i rigori Atalanta-Roma 1-3 24' pt Mangini (A), 27' Nego (R), 39' Politano (R); 21' st Tallo (R) Rappr. Serie D-Pumas 1-1, 5-4 dopo i rigori 2' st Campanaro (R), 15' Sandoval (P) Lazio-Nordsjaelland 3-0 12' pt Emmanuel; 10' st Zampa, 45' Rozzi Fiorentina-Empoli 0-0, 3-0 dopo i rigori QUARTI DI FINALE Giovedì 16 febbraio Juventus-Guaranì (ore 17.15 - La Spezia) Torino-Parma (ore 15 - Sarzana) Fiorentina-Lazio (ore 15 - Agliana) Roma-Rappr. Serie D (ore 15 - Viareggio)

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