Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Adrián López, l’apriscatole

Redazione

31.01.2012 ( Aggiornata il 31.01.2012 11:24 )

  • Link copiato

"Quanto più ti allontani dall'area di rigore, tanto più ti avvicini al gol". Con questo paradosso un personaggio discusso come Juanma Lillo (teorico di prim'ordine che quasi mai da tecnico è riuscito a tradurre le conoscenze in risultati) intende dire che per arrivare al gol non sempre è necessario accumulare giocatori in area di rigore; anzi, per creare gli spazi opportuni e sorprendere l'avversario è consigliabile sviarne le attenzioni, svuotare inizialmente l'area per poi arrivare in un secondo momento alla finalizzazione. Funzionale a questa strategia è il ruolo dell'attaccante di manovra, cioè una punta che non occupi staticamente l'area di rigore. Lo specialista principe, nella Liga e forse in tutta Europa, è Benzema, medie realizzative di tutto rispetto e cervello da centrocampista. Sull'altra sponda della Madrid calcistica però un altro attaccante di manovra emerge come la novità più positiva della fin qui deludente stagione dell'Atlético: non Falcao, nè Diego, ma Adrián López, il miglior colchonero. Un Adrián il cui arrivo era stato circondato da scetticismo la scorsa estate. A ridurne il richiamo un record realizzativo limitato agli 11 gol nel Depor retrocesso, e una presenza nell'Under 21 campione d'Europa efficace (capocannoniere del torneo) ma oscurata dallo splendore dei tanti palleggiatori intorno alle sue spalle. E invece, 12 gol (6 in Liga), record personale superato, ma soprattutto un apporto al gioco insostituibile sia per Manzano che per il nuovo tecnico Simeone. Il movimento tipico di Adrián è il taglio senza palla dal centro verso la fascia. Si allontana dall'area per avvicinare tutta la squadra al gol. Muovendosi fra centrale e terzino li "blocca" entrambi, allarga la difesa avversaria e crea uno spazio nel quale possono ricevere liberamente l'esterno che taglia dentro (il movimento di Diego, che ora parte a destra) o il terzino in sovrapposizione. Un tempismo e un'intelligenza non comuni anche nell'appoggiare il centrocampo, con giocate essenziali e tecnicamente prive di sbavature. Ma Adrián non è uno che scappa per paura degli stopper: anche da unico riferimento offensivo, nel derby del Bernabeu, ha impressionato la sua capacità di offrire uno sfogo in profondità, duellando in velocità con Pepe e Ramos senza mordere la polvere al primo contrasto (come avviene al 90% degli attaccanti della Liga, atleticamente impotenti al cospetto dei centrali madridisti). Insomma, un attaccante completo che a sorpresa potrebbe entrare pure nei piani di Del Bosque. (a cura di Valentino Tola)

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi