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Il Buon Natale di don Alessio

Redazione

24 dicembre 2011

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E' un brutto Natale per il calcio italiano. Buio e freddo. Brividi che vengono davanti alle prime pagine di quotidiani e notiziari che ci stanno sbattendo in faccia la cruda realtà di un calcio finto, avvelenato dalle scommesse e dai comportamenti poco virtuosi di (presunti) campioni vinti dalla tentazione del soldo facile. Una mazzata terribile per chi, come il sottoscritto, vive e mangia di sport 24 ore al giorno (come giornalista e dirigente di settore giovanile) convinto più che mai della sua irripetibile universalità di linguaggi e sentimenti. Della sua irrinunciabile funzione di palestra di vita per i nostri figli. Poi la luce di una stella. Il gradito messaggio di auguri che mi arriva in redazione da un amico che stimo moltissimo, don Alessio Albertini, fratello del Demetrio ex campione del Milan e della Nazionale, ora vicepresidente della Federcalcio. Parole semplici, schiette, vere. Intrise di buonsenso. Che accendono d'improvviso il Natale di noi sportivi delusi. Che ci ridanno la voglia di sperare e di lottare. Che ci spingono, ognuno nel proprio campo, a recuperare nello sport parole chiave come impegno, rispetto, sacrificio, lealtà. Una buona novella, quella di don Alessio. Che dal Guerin Sportivo vi giro con affetto per un Natale di autentica e profonda gioia. Gianluca Grassi g.grassi@guerinsportivo.it  Un angelo del Signore si presentò davanti ai pastori e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una bella notizia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.» Lc 2,9-11 Una bella notizia, finalmente! Siamo sempre in attesa di “belle notizie” perché sanno riempire la vita. Belle notizie che sanno aprire ad un mondo altro, diverso, carico di futuro, occasione di speranza, generatrici di impegno, nemiche della rassegnazione. Quante belle notizie attraversano la nostra vita, ma sembrano non trovare casa. Animati dal sensazionale, non ci accorgiamo di ciò che non fa rumore; imprigionati dalla banalità non riconosciamo la novità; angosciati dal presente non sogniamo il futuro. Natale è l’arrivo, finalmente, di una bella notizia capace di sconvolgere il mondo. Per un giorno, almeno, non vogliamo accontentarci di semplici notizie, ma vogliamo essere scossi dal fremito del bene e del bello. Non vogliamo rassegnarci a sentire le solite cose, ma vogliamo stupirci dello straordinario che accade. Accade che… a ottobre, in Terra Santa, dove le porte si sono trasformate in barriere di sicurezza, la terra motivo di contesa, le pietre strumenti di offesa, un gruppo di ex calciatori, tra cui Tommasi, Peruzzi, Di Biagio e Pecchia, accompagnati da un popolo di atleti, abbiano voluto attraversare il muro che separa Israele dalla Palestina per regalare un seme di speranza a chi da troppo tempo l’ha persa. Chi vive lo sport sente la responsabilità di vivere fino in fondo i valori della pace, della giustizia, del rispetto, della tolleranza. Josefa Idem abbia compiuto un altro capolavoro: si è guadagnata la sua ottava Olimpiade a Londra 2012. “Non andrò a Londra in vacanza, vado per vincere”. Dalla soddisfazione all’obiettivo, dalla gioia di un momento al desiderio di persistere nella sfida fronteggiando le difficoltà che stanno davanti. A 48 anni è ancora un esempio per imparare che i sogni vanno accompagnati dalla tenacia e dall’allenamento, dal sacrificio e dalla forza di volontà. un vescovo di periferia sia arrivato sulla prima pagina del Corriere della Sera. Ci è riuscito Simone Giusti, vescovo di Livorno, per la sua frase: “sogno una squadra di schiappe”, contro l’eccesso di agonismo nello sport giovanile che taglia fuori i ragazzi in sovrappeso. Correre dietro a un pallone è un diritto per tutti i ragazzi, anche per quelli che non diventeranno campioni affermati. E’ il riconoscimento del valore di tante società che non conoscono selezione e che si impegnano a fare più spazio possibile ai ragazzi meno dotati, anche disabili. Sono tante, dove anche le “schiappe” non si sentono mai tali e i “diversamente bravi” imparano ad affrontare le sfide che li aspettano fuori dal rettangolo di gioco. sabato 19 febbraio 2011, Eleonora Lo Bianco abbia fatto il suo rientro in campo dopo l’intervento chirurgico per un tumore. Un’esperienza davanti alla quale anche la pallavolo ha dovuto aspettare, per poi riabbracciare Leo come una figlia che ritorna. “Mi sono trovata di fronte ad un avversario nuovo, ho dovuto reagire come non mi era mai successo”. Non è certo come il coraggio di don Abbondio, ma forza di volontà capace di scalare le montagne; ottimismo per resistere nella lotta; energie raddoppiate perché si è in grado di apprezzare tutto quanto veniva dato per scontato. Accade che… Chissà quante belle notizie ancora potrebbero essere date. Sono davanti a tutti. Bastano occhi puri e cuore semplice per vederle. Le cattive notizie sono facili da vendere. Ma quelle belle fanno il mondo più buono. Buon Natale. Don Alessio Albertini Segretario della Commissione Diocesana dello Sport di Milano

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