Senza maglia e senza bandiera, se non quelle del Brasile, Ronaldo non ha mai avuto molti amici nel mondo del calcio. Sarà per questo che è stato e rimane un personaggio di popolarità mondiale, che adesso lavorerebbe per un club solo se fosse costretto dal bisogno. E bisogno R9 non ha, visto che ha investito bene i suoi guadagni e che adesso è fra l'altro attivissimo nella compravendita di calciatori. Solo incarichi di prestigio, come questo di membro del consiglio amministrativo del Comitato Organizzatore del Mondiale 2014. La sua funzione, tanto per parlare chiaro, sarà poco più che decorativa: in pratica sarà una sorta di ambasciatore e di volto pulito dell'organizzazione. Per una tivù del Bangladesh, un giornale italiano o un sito candese sarà sempre più attraente intervistare lui che un oscuro funzionario. Ma c'è ovviamente dell'altro, perché Ricardo Teixeira (capo dell'organizzazione ed eterno presidente della federazione brasiliana) è stato negli ultimi mesi attaccato da ogni parte per ritardi nella costruzione e ammodernamento degli impianti e per mille altre mancanze che in una logica europea farebbero parlare di Mondiale a rischio. Anche negli appassionati brasiliani sta circolando un clima di sfiducia, che solo un volto come Ronaldo poteva tenere a bada. Ronaldo sarà utile anche per limitare la pressioni del gioverno di Dilma Rousseff (la gente legge volentieri critiche a Teixeira, ma con Ronaldo reagirebbe diversamente) e dello stesso Blatter, sempre più preoccupato. In altre parole, a prima vista Ronaldo (nella foto insieme a Tronchetti Provera durante l'ultimo Gran Premio del Brasile di Formula Uno: chi dei due sembra l'ex atleta?) si è fatto strumentalizzare. E non certo in cambio di soldi, visto che il suo lavoro sarà a titolo gratuito. E a seconda vista? Sta puntando molto più in alto. Tutti quelli che negli ultimi venti anni hanno pensato di usarlo hanno sottovalutato la sua intelligenza e alla fine sono stati usati. Twitter @StefanoOlivari