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Vlado al massimo – parte II

Redazione

22 novembre 2011

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Arriviamo ai giorni nostri. In estate il club belga dello Zulte Waregem viene acquistato da Patrick Decuyper, proprietario della multinazionale Enfinity. L’obiettivo è vincere il titolo nel giro di tre anni e diventare frequentatori abituali delle coppe europee. In che modo? Attraverso un investimento in “giovani talenti ambiziosi di sfondare nel grande calcio”. Come il macedone Alexandar Trajkovski, ex guest-player al Chelsea, acquistato per la somma record (per lo Zulte Waregem) di 1.1 milioni di euro. O come l’ex Cagliari Mikhail Sivakov, reduce da una stagione al Wisla Cracovia, club che un anno fa, su input di Lemic, ha ingaggiato Robert Maaskant come allenatore e Stan Valckx come direttore tecnico. Sivakov è rappresentato dalla Pro-Sports Managment, società dell’uomo d’affari ucraino German Tkachenko, ex presidente del Krylya Sovetov Samara diventato milionario grazie all’alluminio. In estate Tkachenko (inserito lo scorso anno dal Telegraph nella “mappa del potere” di Abramovich) ha rappresentato l’Anzhi Makhackhala nelle trattative con l’Inter per il trasferimento di Samuel Eto’o. Assieme a lui Pedrag Mijatovic e….Vlado Lemic. Lo stesso Lemic qualche tempo prima aveva concluso il passaggio all’Anzhi di Balasz Dzsudzsak dal PSV. Ma il croato non era persona non gradita a Eindhoven? Non più, da quando nel 2010 Reker aveva lasciato il club. Il suo successore, Marcel Brands, si era affrettato ad affermare  di aver sempre intrattenuto ottimi rapporti con Lemic. Il quale, come ringraziamento, ha provveduto a piazzare Carlos Salcido al Fulham al termine del Mondiale sudafricano. Torniamo allo Zulte Waregem. L’allenatore prescelto per il nuovo, ambizioso corso è stato il serbo Darije Kalezic, abile nelle ultime due stagioni a riportare e mantenere il De Graafschap in Eredivisie. Kalezic è legato a Lemic attraverso il procuratore Rodger Linse, collaboratore di lunga data del croato (furono loro a gestire il passaggio di Royston Drenthe dal Feyenoord al Real Madrid). Kalezic però, grazie alla positiva esperienza nel De Graafschap, è anche legato a Guus Hiddink, icona a Doetinchem e dintorni tanto quanto Johan Cruijff lo è all’Ajax. I due si sono conosciuti a un allenamento dei Superboeren e la scorsa primavera, nel pieno delle consultazioni per il successore di Carlo Ancelotti al Chelsea, Hiddink aveva presentato ad Abramovich (i due si erano conosciuti nel 2004 tramite De Visser) la seguente richiesta di staff: Darije Kalezic allenatore in seconda, Ramon Verheijen preparatore tecnico. Alla fine la scelta è caduta su Andrè Villas Boas, e Verheijen ha trovato un ingaggio con – guarda caso – lo Zulte Waregem. Stessa destinazione belga per Hans Gillhaus, ex scout del PSV che aveva seguito Arnesen nella sua avventura al Chelsea. Quando però in estate il danese ha lasciato Londra per Amburgo, Gillhaus è rimasto al palo. Almeno fino all’intervento di Lemic, che lo ha messo in contatto con il nuovo presidente dello Zulte Waregem Willy Naessens. Gillhaus è stato nominato nuovo direttore tecnico della società fiamminga, interrompendo trattative già ben avviate per un nuovo incarico con il Vitesse. Club quest’ultimo che, dal 2010, è saldamente nelle mani del magnate georgiano Merab Jordania, ennesimo amico personale di Roman Abramovich, il quale nel giro di dodici mesi gli ha prestato cinque giocatori: Matej Delac, Slobodan Rajkovic e Nemanja Matic per la stagione 2010/11, Tomas Kalas e Ulises Devila in quella attuale. Lo stesso Jordania del resto sembra muoversi a meraviglia nei più esclusivi corridoi del mercato internazionale, dal momento che dal suo insediamento ha portato in un club appetibile, a livello europeo, quanto il Bologna, giocatori di Barcellona, Arsenal, Inter, Ajax, Schalke 04 e, appunto, Chelsea. Il club di Stamford Bridge sembra inoltre in procinto di riaccogliere tra le proprie fila, con funzioni dirigenziali, proprio Hiddink, reduce dalla negativa esperienza da ct della nazionale turca. Sempre che il tecnico olandese non decida di accettare la panchina dell’Anzhi. Inghilterra, Russia, Germania, Brasile. Portogallo, Olanda, Belgio, Polonia. Unendo i network della coppia Abramovich-Lemic, si gira mezzo mondo. di Alec Cordolcini

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