I fornitori di notizie ai presunti esperti di calciomercato sono, nel 90% dei casi, i procuratori dei giocatori stessi. Cioé gli unici davvero interessati al fatto che si parli dei propri assistiti: meglio una squadra (fintamente) interessata in più che una in meno. A volte il giochino viene retto dalla società che si vuole liberare di quel determinato giocatore, ma quasi sempre le 'rivelazioni' arrivano da personaggi che frettolosamente vengono definiti agenti, procuratori, avvocati, eccetera. Questo articolo ci è stato ispirato dall'ultimo intervento televisivo, su un canale italiano, di Ioan Becali e dal modo in cui veniva preso sul serio dai giornalisti in studio. Perché poi alla base di tutto ci sono sempre l'autopromozione e la vanagloria personale.
Lo chiamano Giovanni, Becali, ma lui ovviamente (essendo rumeno) si chiama Ioan. 'Giovanni' viene da quando voleva conquistare la sua futura moglie, la colombiana Stella Narda, conosciuta a Parigi. Per ragioni misteriose pensava che un nome italiano suonasse più affascinante. La prima macchina con la quale è tornato in Romania, una Mercedes 560, è stata vinta a poker giocando con un noto trafficante di droga colombiano, poi ucciso da una banda rivale. Ma parliamo di calcio. Becali non ha più la licenza come procuratore dal febbraio 2006, da quando è stato accusato di irregolarità nel caso Contra (lo stipendio del giocatore arrivava dall’Alaves sul suo conto, non su quello del giocatore). Fra l’altro Contra è accusato di falsa testimonianza al processo. A fine novembre ci sarà la 37esima seduta del tribunale per un altro processo riguardante fondi neri e calciomercato: sotto accusa Becali e altri 7, per almeno 12 trasferimenti illegali.
Ma ha un potere immenso, comunque: in questo senso andrebbe sì intervistato, ma presentandolo nel modo giusto. Detta legge in nazionale, detta legge alla Steaua, dove patron è il suo cugino Gigi. Un calciatore rumeno va all’estero a giocare solo se vuole lui. In tv ha sputato ad un giornalista, Emanuel Terzian, perché gli faceva domande scomode. Ad un altro ha detto che ha un cattivo odore e non si lava. Due mesi fa al matrimonio di un dirigente della Dinamo ha picchiato un altro procuratore, Florin Iacob, semplicemente perché esiste. Ha fatto prigione ovunque e se ne vanta, dice che fare a botte è una bella cosa, da maschi veri. E’ fuggito dalla Romania nel 1974, prima faceva traffico di valuta a Bucarest. E’ scappato nuotando nel Danubio, arrivando nella ex Jugoslavia, da lì in Germania: l'unica parte gloriosa della sua biografia. E’ tornato in Romania nel 1990 e ha affermato di aver pagato i giornalisti perché esaltassero le sue operazioni di mercato e le sue conoscenze. Ha raccontato (non stentiamo a crederlo) che dopo queste rivelazioni era stato assediato da altri giornalisti che gli chiedevano soldi. Al polso porta un Rolex da 35.000 euro, al dito ha un anello con diamanti. Si vanta di avere una pistola, un fucile e una lupara e che spara a chi lo infastidisce. Ora propone al Milan Chiriches, dicendo che assomiglia a Maldini. Va be'... Poi si spaccia per agente di Chivu e proprio in questa veste in Italia lo ascoltiamo spesso sdottorare su tutto. Poi ci sono gli agenti seri, sarebbe stupido generalizzare, ma nel sottobosco calcistico i Becali (ma più sfigati e poveri di Becali) sono la maggioranza. E la maggior parte delle notizie che leggiamo è basata sugli interessi di questa gente: in Romania, in Italia, in Spagna, in quasi tutto il mondo. Avete notato di quanti brasiliani si parla in questi giorni? Tutti fenomeni, capaci di eccellere in più ruoli.
Twitter @StefanoOlivari