Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Inghilterra contro Fifa, la guerra del papavero

Redazione

11 novembre 2011

  • Link copiato

Dove non riuscì David Cameron, il primo ministro britannico, potè il duca di Cambridge, meglio conosciuto come il principe William, nipote di Sua maestà la Regina Elisabetta e figlio di Carlo e Diana. E’ grazie a lui, soprattutto a lui, se (...) l’Inghilterra giocherà l’amichevole in programma contro la Spagna esibendo sulla manica della maglia l’immagine di un papavero, fiore simbolo del Remembrance day, il giorno della commemorazione, che ricorda dal 1919 le vittime in divisa della Prima guerra mondiale. La ricorrenza viene celebrata l’11 novembre di ogni anno nei paesi del Commonwealth (una cinquantina di Paesi in tutto il mondo, tra colonie dell’ex impero britannico e gli stati che fanno parte del Regno Unito) e in alcune nazioni europee, come la Francia e il Belgio. Da quelle parti, il Remembrance day non è un giorno come gli altri. I monumenti dedicati ai morti in battaglia sono meta di tantissime persone che osservano due minuti di silenzio per ricordare gli scomparsi della Prima e della Seconda guerra mondiale. Molti portano con sé un papavero, il primo fiore che sbocciò sulle tombe dei soldati caduti nelle Fiandre. Ed è per colpa di un papavero, di quel papavero, se Inghilterra e Fifa hanno rischiato di azzuffarsi e di creare un caso internazionale. Perché la nazionale inglese voleva che il fiore che ispirò Fabrizio De André per la sua nota “La guerra di Piero” fosse in qualche modo riportato sulle casacche che i giocatori di Capello indosseranno in occasione del confronto amichevole contro la Spagna, mentre il massimo organismo del calcio mondiale spiegava che non si poteva fare perché si sarebbe potuto creare un pericoloso precedente. Di più, che permettere una cosa simile avrebbe significato “mettere a repentaglio la neutralità del calcio”. Perché poi sarebbe stato complicato dire no alle richieste simili che sarebbero giunte da ogni dove. (...) Per sbloccare la situazione, è allora intervenuto il 29enne che un giorno non troppo lontano potrebbe sedere sul trono di Inghilterra, Sir William, duca di Cambridge, conte di Strathearn e barone di Carrickfergus. Il principe ha ripetuto l’operazione di Cameron. Anche lui ha scritto qualche riga a Blatter, spiegando che il “poppy” non ha connotazioni religiose e politiche e che valeva la pena di fare un’eccezione alla regola della Fifa, per il bene di tutti, che non è il caso di fare scaramucce per un papavero sulla maglia. Beh, non ci crederete. Da Zurigo hanno dato il via libera all’operazione in men che non si dica. (...) Dario Pelizzari, per il Fatto Quotidiano Link alla versione completa dell'articolo

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi