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Romania-Grecia amichevole senza lusso

Redazione

8 novembre 2011

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L'annullamento di Romania-Grecia, poco esaltante amichevole prevista per martedì prossimo non si sa bene dove (è proprio il caso di dirlo), la dice lunga sull'anacronismo dell'attività delle nazionali quando è in corso la stagione dei club. La prima ipotesi di sede, quando a suo tempo le federazioni si misero d'accordo, era in Romania. Ma nessuno ha voluto accollarsi l'onere di un'organizzazione in perdita, così le federazione presideduta di Mircea Sandu ha passato la palla ai greci: che però con la situazione attuale nel loro paese non potrebbero mettere in piedi nemmeno una sfida aziendale, per non parlare del rischio di attentati. Si era così arrivati nelle scorse settimane a questo compromesso: partita in campo neutro, in Germania dove esistono comunità molto numerose sia di rumeni che di greci. I conti erano stati fatti bene, ma senza l'oste e cioè la Germania. Nessuna città tedesca si è candidata per ospitare una partita dall'incasso misero, per non parlare della scarsa simpatia con cui i rumeni sono visti in una certa Germania (per non dire in una certa Italia). Timidamente i greci hanno proposto Reutlingen, dove risiedono molti connazionali, ma non se ne è fatto niente: nemmeno il Baden-Wurttemberg si è battuto alla morte per finanziare l'evento. Per evitare la figuraccia la Uefa, che pretende l'occupazione militare delle 'sue' date sia pure con partitacce, ha fatto circolare l'ipotesi di Altach, ma anche il paesino (6mila abitanti, squadra locale in serie B) austriaco si è tirato indietro. Conclusione: partita annullata e doverosa riflessione sulle amichevoli. Non solo su quelle senza 'mercato' come questa, ma anche su quelle cosiddette di lusso: mezzo per carrozzoni pubblici per fare soldi sfruttando giocatori stipendiati da aziende private (nel caso rumeno cosa dire del laziale Radu? Squalificato per una partita ma convocato lo stesso, si è fatto un simpatico viaggio a vuoto...), mettendo a repentaglio la loro salute. Altra cosa sono le partite ufficiali, dove maglia e bandiera sono concetti che hanno ancora un minimo di senso. Twitter @StefanoOlivari

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