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Piccole cronache dal calcio-Nutella

Redazione

23 settembre 2011

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In tempi di calcio spalmato come questi (un’altra buona metafora potrebbe essere il calcio-Nutella, peccato che il sapore non sia esattamente quello) non si può fare passare un giorno da una partita che subito te ne piove in testa un’altra, e poi un’altra, e via così. E di conseguenza anche seguire tutte le trasmissioni relative diventa impegnativo, quasi un lavoro. In effetti non sappiamo se saremmo contenti di dover guardare la tv per lavoro (siamo abbastanza vecchi da ricordare il Quartetto Cetra e una loro formidabile canzonetta: http://www.youtube.com/watch?v=HCWRipF7kuM&feature=youtu.be Ma guardarne un po’ e fare qualche riflessione per il Guerino e i suoi lettori è tutto sommato un piacere. Quello che è difficile è trovare qualche tendenza chiara: esattamente come nel calcio giocato, anche in quello parlato la spalmatura impedisce di farsi le idee chiare. Eccovi quindi alcuni episodi degni di riflessione di quest’ultima settimana - Il caso più interessante è sicuramente il gran rifiuto di Federico Buffa, che ha mollato Sky calcio show dopo una sola puntata da opinionista. Un debutto che non era passato inosservato: una raffica di dati statistici e tecnici sparati come neanche il migliore (o il peggiore, categorie che forse in questo caso coincidono) Rino Tommasi, un’aria da yuppie precisino, anzi da maestrino pronto a farti la lezione facendoti anche sentire un po’ in colpa per non esserci arrivato. Diciamo solo che era riuscito a farci rimpiangere la pedanteria e la tigna di Sconcerti. Per molti aspetti la figura perfetta per Sky, che di gente in giacca e cravatta, tono da chi pensa che quello che dice e che mostra sia la cosa più importante del mondo e ritiene che il sussiego sia una forma di ironia, è vieppiù piena. Pare che invece il nostro non abbia retto allo stress, agli occhi puntati di tutti, compresi i critici tv (Dipollina su Repubblica lo ha demolito in una frase: “il clima in studio era tale che Mauro sta pensando di riportare un po’ di umanità buttando una fialetta puzzolente solo per vedere l’effetto che fa”, o giù di lì), e ha mollato tutto. Ora dovremo aspettare che riprenda la Nba, se mai riprenderà, per riascoltarlo. Ce ne faremo una ragione. - A proposito di Sky calcio show, ancora più spiazzante di Buffa, e in questo caso ineliminabile, è la presenza del pubblico in studio. Che è qualcosa che elimineremmo da tutti i programmi sportivi (e magari non solo) perché se va bene garantisce casino e perdita di tempo, se va male l’effetto è quello del fu Controcampo, per fortuna sparito assieme alla trasmissione, dell’ululato continuo e becero delle tifoserie contrapposte. Oltretutto che senso ha avere il pubblico in studio in una trasmissione di interviste in diretta e opinioni? Ancora ancora la Domenica sportiva, dove ci sono le battute di Gene da sottolineare, ma voi mettereste il pubblico accanto a Varriale? No, anche perché litigherebbero subito. Il sospetto è che abbiano male interpretato lo “show” di Sky calcio show, anche se ovviamente invidiamo chi è in studio e può osservare dal vivo le pocce della D’Amico. Ma anche il boccone del prete. - Parlando di Controcampo, ecco che la versione night line inizia a diventare quello che pensavamo: una variante impazzita, grazie alle telefonate da casa che possono dare la stura al peggior becerume del tifo italico. Anche perché ad aizzarle, cioè no scusate a moderarle (lapsus freudiano) c’è Giuseppe Cruciani, che già su Radio 24 si dà a dei corpo a corpo con chi chiama da casa che sono nei dintorni del sumo. Morale, mercoledì notte si è beccato in diretta un vaffa, anzi un “pezzo di merda” da un tale Francesco di Pozzuoli, irritato dalle sue critiche al Napoli. Prepariamoci: non è che l’inizio di una serie di delizie. - Pensierino finale per la Rai e la sua iella. Già sono ridotti come sono ridotti: senza campionato in diretta, con poche trasmissioni mal fatte che dovrebbero essere servizio pubblico, con un organico giornalistico sui cui livello è meglio tacere. Adesso va a ramengo anche l’unica idea buona che avevano avuto, ingaggiare Ranieri per farne il principale commentatore tecnico della Nazionale e della Domenica Sportiva e magari ramazzare via un po’ di quel parco opinionisti. Vero, il rischio era più che prevedibile, chiaro che un allenatore disoccupato, e di quel livello, può trovare squadra da un momento all’altro durante la stagione. Ma probabilmente alla Rai speravano di tenerselo ancora un po’. Invece niente. E sarà interessante ora capire come sarà rimpiazzato (oppure no). Poveracci: una volta che l’avevano pensata giusta… Livio Balestri telecommando@hotmail.it

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