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Realtà Gallinari e sogno Bryant

Redazione

21.09.2011 ( Aggiornata il 21.09.2011 09:22 )

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Il Gallo torna a casa. Forse solo per due o tre mesi, fino a quando durerà il lockout che paralizza il campionato Nba. Quanto basta per infiammare il Forum d'Assago. Danilo Gallinari, 23 anni, firma per l'Emporio Armani, e si riprende la maglia numero 8, la stessa indossata fino a tre anni fa, prima di spiccare il volo verso gli Stati Uniti d'America e l'olpimpo del basket. (...) Nell'Olimpia Gallinari ha giocato le due stagioni decisive della sua carriera. Da Milano è poi decollato verso il draft, il rito della «leva» dei migliori giovani giocatori del mondo, selezionati dalle franchige secondo un complesso meccanismo di precedenze. E a lui, come sesta scelta, capitarono proprio i New York Knicks di Mike D'Antoni, play in quell'Olimpia memorabile in cui militava anche papà Vittorio. Nella grande mela non ha avuto molta fortuna, fermo per quasi tutto il primo anno, nel secondo impiegato soprattutto come tiratore ha fatto intravedere le sue doti (81 presenze e 15,1 punti di media a gara). Poi però è arrivata la cessione ai Denver Nuggets nella trade che ha portato al Madison Square Garden Melo Anthony. E se Siena segue da tempo l'altra grande stella italiana della Nba, Andrea Bargnani, che a suo tempo è stato addirittura la prima scelta assoluta dei Toront Raptors, la Virtus Bologna ha un sogno proibito: si chiama Kobe Bryant, è il numero uno della Lega americana, uno dei più grandi di tutti i tempi. Il presidente della Canadian Solar, Claudio Sabatini, ha rivelato i dettagli della proposta fatta pervenire all'asso dei Lakers Kobe Bryant: «Abbiamo fatto un'offerta al giocatore relativa alle partite casalinghe fino al 13 novembre per 800.000 dollari lordi, il che significa circa 550/600.000 dollari netti a partita». Non male, nemmeno per un asso Nba che guadagna 30 milioni all'anno nei Los Angeles Lakers. Ma in ogni caso la trattativa appare impervia. Parliamo di un giocatore che sviluppa da solo un giro d'affari paragonabile a quello di una grossa azienda. Sul piatto della bilancia potrebbe pesare il passato italiano di Kobe. Non tutti lo sanno, ma Bryant tra i sei e i 13 anni ha vissuto al seguito del padre Joe, ala pivot dell'AMG Sebastiani Rieti, della Viola Reggio Calabria, dell'Olimpia Basket Pistoia e della Pallacanestro Reggiana. Non ha mai nascosto il suo amore per il Bel Paese, tanto che spesso in conferenza stampa risponde alle domande degli inviati italiani nella lingua imparato da bambino sui campetti di Reggio Emilia. Dove non arriva il vil denaro, magari può l'amarcord. Fonte: articolo di Antonio Castaldo pubblicato su Corriere.it

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