Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Redazione

21.09.2011 ( Aggiornata il 21.09.2011 11:11 )

  • Link copiato

Partito Agüero, il nuovo Atlético Madrid è caratterizzato dall’abbondanza di trequartisti o centrocampisti comunque creativi, aspetto nel quale i colchoneros risultavano piuttosto carenti nelle ultime stagioni. Diego, Arda Turan, Reyes: la sfida principale di Gregorio Manzano, nuovo/vecchio allenatore del club (già un’esperienza, poco brillante, nella stagione 2003-2004) è rappresentata dalla coesistenza equilibrata fra questi talenti. I primi risultati sono incoraggianti, anche se bisognerà aspettare per vedere un Atlético solido e pienamente riconoscibile nel suo stile di gioco. Nel precampionato ci si aspettava che Arda Turan e Reyes, esterni di ruolo, partissero come tali, e che Diego chiudesse una linea di tre mezzepunte, invece l’ultima col Racing Santander e le gare precedenti hanno smentito la previsione: Manzano li vuole tutti al centro, in una sorta di 4-3-2-1. Diego non parte sulla trequarti ma sul centro-sinistra, Reyes e Turan invece sono i vertici più avanzati del centrocampo, molto accentrati, alle spalle di Falcao. Aggiungendo Tiago sul centro-destra e Mario Suárez davanti alla difesa, va detto che l’azione offensiva finora non risulta sempre chiarissima. Tanti giocatori al centro tendono a pestarsi i piedi, chi porta palla non sempre vede un’opzione di passaggio chiara, quindi ritarda il gioco e pure sugli esterni diventa difficile sorprendere, perché i due terzini, unici veri giocatori di fascia, talvolta non hanno davanti a loro nessuno che si muova e gli crei lo spazio per l’inserimento. Va comunque rilevata l’intelligenza di Arda Turan nell’interpretare i movimenti senza palla più adeguati a questo modulo: dal centro taglia verso la fascia, fra centrale e terzino avversario, lasciando più spazio centralmente ai compagni della trequarti, in un certo senso bilanciando i potenziali squilibri di questa formazione. Intelligenza tattica che si aggiunge alla grande abilità palla al piede del turco, acquisto molto azzeccato. Altro potenziale contrappeso alla “prolissità” del centrocampo è Radamel Falcao, il nuovo idolo del Vicente Calderón dopo la tripletta di domenica: a prima vista il classico centravanti opportunista che va in gol dopo aver toccato mezzo pallone, ma in realtà un giocatore prezioso perché in grado di impegnare da solo tutta la difesa avversaria, di costringerla coi suoi movimenti ad abbassarsi e quindi regalare metri preziosi, e quindi possibilità di una coesistenza felice, ai vari Diego, Reyes, Arda Turan e Tiago. (a cura di Valentino Tola) [poll id="1"]

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi