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Nuovo Delle Alpi, vecchia magia Juve

Immagini e sensazioni dell'inaugurazione della nuova casa della Juventus, tra aspettative per il futuro, curiosità per la nuova stagione, orgoglio per il proprio passato.

Redazione

9 settembre 2011

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Il nuovo stadio della Juventus. Tutto suo. Bianco e nero e le stelle gialle sul le curve. Bello, bellissimo. Si sente il profumo dell’erba, tanto il campo è vic ino agli spalti. Profumi, odori. Altro che TV a 3D! Bello, bellissimo. Il boato è assordante. Ti arriva alla pancia. Ed è la pancia la grande protagonista dell a serata. Da lì parte tutto. Ed è un fiume in piena per un’ora abbondante. Emozi oni forti, sensazioni che lasceranno tracce indelebili. Luci, colori, musica. Si amo tutti bambini. Tutti dentro al gioco. Da protagonisti. Ecco, la cosa più inc redibile è questa. Non sei solo spettatore. E non perché hai i cartoncini da alz are e le lucine da tenere accese al comando dello speaker. Sei DENTRO lo stadio, sei DENTRO l’avvenimento, sei DENTRO la storia. Ci sei. E’ una prima volta per tutti, siamo quarantamila. E’ la prima volta per Andrea Agnelli, emozionantissim o. E’ la prima volta per le stelle bianconere, a spasso nel verde del campo, chi amate da Linus, cuore juventino e capello bianconero. Quando entra Sentimenti IV le emozioni raddoppiano. Novantuno anni, la storia vivente della Juventus. Scor rono le immagini sui megaschermi, la musica pompa, lo spettacolo pensato da Marc o Balich fa trattenere il fiato. Lo schema è vincente in un’emozionante alternar si di performance artistiche e storia bianconera. Silenzio assordante. Scorrono le immagini di Gianni e Umberto Agnelli. Tutti bambini, anche i due Agnelli nell e immagini seppiate in bianco e nero. L’impatto è da urlo. Le emozioni sono trav olgenti. Poi, scende dal cielo la panchina della fondazione. Tutti col naso all’insù. E poi tutti con lo sguardo rivolto al centro del campo. Boniperti e Del Pi ero, dietro di loro la panchina verde. Eccola qui la Storia bianconera. Alex par la, in mano il vecchio pallone di cuoio con le stringhe che Gianni Agnelli aveva donato al nipote John.. Emozionato, commosso. Tocca le corde del popolo biancon ero, che gli fa da sottofondo chiassoso. Il Presidente ascolta. Poi tocca a lui. La voce è limpida. Legge l’articolo che racconta il suo debutto nella Juve, 4 g iugno 1946. Lo firma Carlin, altro pezzo di storia, anche del nostro Guerino. Gl i occhi luccicano. E le lacrime scorrono libere nel momento della memoria. L’Hey sel, trentanove sfere luminose tenute in mano da trentanove ragazzini. Gaetano S cirea. Non molto lontano da me c’è Riccardo, il figlio del grande Gaetano. La pa ncia rischia di far saltare il già compromesso equilibrio psico-fisico. Non so q uanto ancora durerà la cerimonia. Spero ancora non molto. Fuochi d’artificio fin ali. Ancora colori, luci e profumi. Il cuore ha fatto il pieno. Nicola Calzaretta

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