Mourinho viene accusato di essere soprattutto un grande comunicatore, prima di un allenatore, ma è vero esattamente il contrario. Solo uno con la sua personalità poteva oscurare il fatto che il suo Real Madrid sia stata la prima squadra ad avere superato sul piano del gioco per due partite consecutive il Barcellona di Guardiola. Non ci riuscì nemmeno la sua Inter, che pure quel Barcellona eliminò in semifinale di Champions League, non ci riuscì lo stesso Real di Mourinho l'anno scorso neanche nella vittoriosa Copa del Rey, ci è riuscita invece per due partite di fila questa versione merengue che pure alla fine ha dovuto lasciare la Supercoppa al Barcellona al termine di due partite bellissime. Però esistono solo il dito nell'occhio a Tito Vilanova (non la provocazione del membro dello staff tecnico del Barcellona), la grottesca vicenda del telefonino del portavoce Eladio Parames che sembrava preludere a un suo addio a Madrid, la vagonata di giornate di squalifica che si prenderà. Del fatto che una squadra nel mondo (una! Il Manchester United ci riuscì nella finale di Champions per 10 minuti) abbia raggiunto il Barcellona non parla nessuno. E questo sarebbe il grande comunicatore? Poi a margine si può notare che l'inchiesta federale su Mourinho sia partita 5 giorni dopo i fatti del Camp Nou e sia stata evidentemente indotta dai media e dalle richieste del presidente blaugrana Rosell e che giocare a Barcellona sia per le squadre del suo rango (non diciamo quindi il Napoli visto l'altra sera) una sfida ad un ambiente provincialissimo e anti-sportivo al massimo grado, degno di quello di certe squadrette di LegaPro, con provocazioni continue (più degli addetti ai lavori che del pubblico, di solito) e un vittimismo che in Italia i media bollerebbero sprezzantemente come leghista ma che applicato a realtà straniere diventa misteriosamente simpatico. Cosa diremmo dell'Atalanta se volesse schierare solo giocatori bergamaschi o della Roma se escludesse i non romani? Visti i loro vivai, potrebbero anche farlo senza essere molto peggio di quanto siano adesso. Invece l'Athletic Bibao è cultura, il Barcellona è identità, eccetera. E Mourinho è solo un grande comunicatore. Magari chi è venuto subito dopo di lui al Porto, al Chelsea e all'Inter comunicava peggio. Di sicuro il messaggio al Barcellona è arrivato: quest'anno vi abbiamo preso, non solo a parole.
Stefano Olivari