, argentino trapiantato in Italia, dove dispensa buone giocate e colpi di classe da 10 anni (
le sue tappe), un vero fantasista laterale, più che un'ala vecchio stampo.
In difesa fari puntati sull'uruguaiano
Britos, fortemente voluto da
Mazzarri, che lo vede perfetto per la sua difesa a 3. Il difensore mancino ha maturato esperienza a Bologna, dove viene accreditato di buone doti fisiche e personalità. Il reparto appare completo, con il sempre eterno
Grava (idolo della curva), ristabilitosi dall'infortunio,
Campagnaro (che dovrà risollevarsi a livello psicologico dopo il gravissimo incidente occorsogli in Argentina, nel quale hanno perso la vita tre persone), capitan
Cannavaro, in attesa dell'inserimento di
Fernandez e della conferma di
Ruiz.
In attacco, tolti nomi altisonanti, fuori mercato, invece di un riciclato
Trezeguet (pur reduce da una discreta stagione spagnola), punterei sulla voglia di serie A di
Rolando Bianchi, che proprio con
Mazzarri sbocciò definitivamente in un anno miracoloso a Reggio Calabria.
Cosa manca allora a questo
Napoli per primeggiare e tenere testa fino all'ultimo alle milanesi? Forse qualche ricambio di qualità sulle fasce, dove
Dossena e
Maggio giocano quasi col pilota automatico da quanto sono collaudati ed efficaci, ma che alle spalle non hanno rincalzi all'altezza. Zuniga, come visto anche nella recente copa America rimane un terzino adattato a fare l'ala.
Eppure, con
l'Inter che potrebbe incappare nella classica stagione di transizione (nonostante la massima stima in
Gasperini) e con il
Milan nuovamente proteso verso il traguardo europeo della
Champions League, il
Napoli potrebbe dire la sua e portare a casa un risultato eclatante. La parolina magica nessuno tra i sostenitori vuole pronunciarla, ma quelle magliette gialle... lasciano intendere qualcosa.
Gianni Gardon
(blog PELLEeCALAMAIO http://giannivillegas.splinder.co