Non sempre con chiarezza, non sempre con celerità ma spesso con certosina arguzia,
, ai 5 vice e alla sfilza più che numerosa di sostituti e collaboratori) hanno fatto luce (qualcuno dirà anche gettato fango) sul mondo del pallone che di certo splendente non è e non è mai stato.
Un tempo gli uffici di riferimento erano due: l'Ufficio Indagini, come da nome, indagava, la
Procura Federale procedeva a rappresentare l'accusa in sede di giudizio. Poi i due istituti furono accorpati ed ora
Palazzi è una sorta di plenipotenziario che coordina una squadra di ex ispettori, questori, militari d'alto livello. Tutti uniti per combattere e scovare i cancri nel calcio (doping escluso, si fa riferimento alla
Procura del CONI), districandosi tra carte e cartacce, accuse vere o presunte tali, denunce chiare e sfocate, ora anonime ora siglate con chissà quale vericità. E poi anche le “spie” sui campi di calcio, due a partita, addirittura tre quando c'era da tenere d'occhio
Mourinho, nemico giurato di
Palazzi.
Ma il lavoro della
Procura Federale non è solo quello dei grandi casi tipo
Calciopoli o le inibizioni ai presidenti di serie
A. C'è tutto un mondo di
Sezioni Regionali dove il calcio crea sempre problemi e grattacapi difficili da gestire. Provate a pensare alle focose sfide di campetti di periferia soprattutto nel centro-sud, dove, com'è noto, il campanilismo la fa da padrone.
Tutte le squalifiche, le decisioni a tavolino, le inibizioni sono delegate ai
Sostituti Procuratori, anch'essi (come il capo) con funzioni inquirenti e requirenti.
Un intreccio di intrighi ed indagini. Quello che ogni Procura del mondo fa lo fa anche quella federale. Palazzi indaga, sconvolge il mondo del calcio. Ma resta l'accusa. Ci sarà poi da giudicare. E se il giudice dà torto all'accusa, Palazzi non si scompone e tornerà al lavoro con la certosina precisione di sempre. Indagando e accusando, in attesa di giudizio.
Edoardo Cozza