In panchina sembrano andare di moda gli esordienti di successo sulla scia di Pep Guardiola. Lo scorso anno si è iscritto all’esclusivo club Frank de Boer, che al suo debutto assoluto da manager (escluse quindi le esperienze con le varie selezioni giovanili) ha riportato il titolo nazionale in casa Ajax dopo sette anni di digiuno. A breve potrebbe aggiungersi all’elenco un altro grande del passato: Ole Gunnar Solskjær, attualmente al comando della Tippeliga norvegese con il suo Molde.
Da buoni maestri non sempre si formano allievi altrettanto validi; una tesi che Solskjær, calcisticamente cresciuto alla corte di due pezzi da novanta quali Sir Alex Ferguson (nel Manchester United) e Egil “Drillo” Olsen (nella nazionale norvegese), ha impiegato pochi mesi a smontare. Giusto il tempo di salutare a dicembre l’Academy dello United, debuttare con un rovinoso 0-3 contro il neopromosso Sarpsborg 08 e quindi ripartire, passo dopo passo, a proporre la sua idea di calcio: tre punte, verticalizzazioni, tanto gioco sulle fasce. Il tutto condito da quel cinismo da grande squadra che al Molde – sette volte secondo in campionato, l’ultima nel 2009 - è sempre mancato, ma che Solskjær nei suoi 14 anni di Red Devils ha avuto modo di assorbire in toto.
La città delle rose significa ritorno alle origini per il norvegese, partito proprio da lì nel 1996 dopo un paio di campionati in doppia cifra. Il Manchester United investì per lui 1.5 milioni di sterline. Il resto è storia. Quella attuale parla di un Molde issatosi in vetta alla Tippeliga lo scorso giugno proprio nella settimana in cui il club festeggiava il 110° avversario della sua fondazione. Da allora sono rimasti immutati i tre punti di vantaggio sul Tromsø, che però deve ancora recuperare una partita.
Negli ultimi anni il Molde si è distinto per la valorizzazione di numerosi giocatori africani. Nel 2009 la punta senegalese Mame Biram Diouf fece talmente bene da guadagnarsi - ovviamente su segnalazione di Solskjær - un contratto con il Manchester United. Il compagno di reparto, nonché connazionale, Pape Patè Diouf rimase invece in Norvegia. Dopo un 2010 interlocutorio, questo attaccante normalmente schierato a sinistra del tridente offensivo è tornato a ottimi livelli quest’anno, segnando 12 reti in 15 partite e facendo la felicità sia della squadra che del cassiere, dal momento che è notizia piuttosto fresca il suo immediato passaggio al Copenhagen. Ma il Molde ha già in casa il suo sostituto: il 20enne ex Lyn Daniel Chima Chukwu.
Mame Biram Diouf è invece stato sostituito lo scorso anno dal senegalese Baye Djiby Fall, che ha vinto la classifica marcatori prima di rientrare alla base in Russia (il suo cartellino è di proprietà del Lokomotiv Mosca). Solskjær ha così individuato la nuova punta nell’ivoriano Davy Claude Angan, in evidenza nel 2010 con l’Hønefoss. Le cifre non sono ancora esaltanti, ma con in panchina un maestro di tale calibro….
Alec Cordolcini