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Le pagelle della serie A: il Napoli si aggiudica il terzo posto e la Champions

Il Campionato di serie A per il Napoli si chiude con un terzo posto e l'accesso diretto alla Champions

Redazione

11.07.2011 ( Aggiornata il 11.07.2011 11:03 )

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Napoli Si aggiudica il terzo posto e l’accesso diretto alla Champions con 70 punti in classifica. Merito sia di  Walter Mazzarri, capitano al timone, e sia della squadra che è riuscita a tenere durante tutta la stagione una continuità di risultati impressionanti e un gioco più che convincente. DE SANCTIS 7,5- Campionato perfetto per il portierone che in carriera può solo recriminare di essersi trovato davanti Buffon, altrimenti la maglia azzurra della Nazionale sarebbe stata probabilmente appannaggio sua. Infonde sicurezza a tutto il reparto, che guida con autorevolezza, tra urlacci e sproni continui. Mai un calo di tensione per tutta la stagione. GRAVA 7- Impeccabile fino al grave infortunio, che l’ha estromesso per gran parte del girone di ritorno. A 34 anni sta vivendo una seconda giovinezza, dopo aver speso la prima per lo più tra serie C e serie B, fino alla scelta di cuore di vestire la maglia napoletana, seppur relegato mestamente in terza serie. Invece eccolo qui, idolo del San Paolo, mai domo, combattivo come pochi, un difensore vecchia maniera, di quelli che alitano sul collo del malcapitato attaccante avversario di turno. CANNAVARO 7- Lo scugnizzo che ormai non teme più paragoni scomodi con cotanto fratello Fabio! Da più di 10 anni in serie A, con la parentesi in cadetteria a Napoli, rimane sotto il Vesuvio e, anno dopo anno, ne diventa leader e simbolo. CAMPAGNARO 7- Non stupisce più la carica agonistica, il furore e la spinta di questo argentino nato attaccante in patria e reinventatosi eccellente difensore completo in Italia al Piacenza. Già con Mazzarri in un positivissimo anno blucerchiato, si conferma alla grande in una piazza importante, diventando presto un titolare indiscusso. MAGGIO 6,5- Probabilmente “quel”Maggio ammirato alla Samp, capace di segnare come un attaccante non lo rivedremo più, ma ritrovando Mazzarri si impone comunque come uno dei laterali più forti del torneo, entrando stabilmente in Nazionale. Copre bene la fascia ma spesso quando deve concludere pecca di imprecisione. PAZIENZA 7,5- Un giocatore migliorato tantissimo negli ultimi due anni, guarda caso da quando ha trovato sulla sua strada il tecnico livornese che sempre riesce a tirar fuori il meglio dai suoi giocatori. Da anonimo mediano in maglia viola, corridore e poco più, diventa tassello imprescindibile del centrocampo azzurro, sobbarcandosi spesso lavoro tattico e quello “sporco”. GARGANO 6,5- All’inizio pedina fondamentale, soffre nel ritorno la concorrenza di Yebda, che lo sopravanza come fisicità in mezzo al campo. Resta un trottolino affidabile in mediana, moto perpetuo e grinta sudamericana. DOSSENA 6,5- Un po’ discontinuo, dopo l’esperienza inglese al Liverpool, non si è più rivisto il terzino arrembante che giocava nell’Udinese e che aveva raggiunto con pieno merito la Nazionale. Quando è in forma è una spina costante per le difese avversarie, percorrendo infinite volte la sua fascia di competenza, la mancina. Non sempre però è al top fisicamente. HAMSIK 7,5- Ennesima conferma per lo slovacco, giovanissimo a dispetto della notevole esperienza maturata in questi anni. Uno dei più efficaci centrocampisti abili ad inserirsi tra le linee e concludere in modo vincente. Segna quasi come un attaccante, non sempre al centro del gioco, quando trova i varchi giusti, ci scappa sempre il prezioso assist o l’incursione in area. Sicurezza. CAVANI 8,5- Alla prima stagione al Napoli, fa trepidare e sognare il San Paolo con i suoi gol, spesso di pregevole fattura e con la sua carica. Segna un’infinità di reti (26) come mai gli era successo nelle precedenti stagioni italiane. Fa rimpiangere gli interisti che già lo vedevano con la maglia nerazzurra. Invece De Laurentiis piazza il colpo vincente e lo blinda per far diventare sempre più grande il suo club. LAVEZZI 8- Da giocoliere un po’ individualista a trascinatore vero e proprio, fino all’investitura ufficiale del Pibe de oro a erede (naturale per un argentino che gioca nel Napoli). Gol bellissimi, volate in contropiede, grinta da vendere, impegno massimo e tecnica sopraffina. Non sarà Dieguito ma i tifosi possono riprendere a sognare lo scudetto, grazie soprattutto alle sue giocate. ARONICA 6,5- Nel momento del bisogno, questo esperto difensore mancino non tradisce mai. Poco appariscente ma abile in marcatura e dotato di discreta tecnica individuale, fa la sua parte con disinvoltura e sicurezza. MASCARA 6,5- Riserva nella sua squadra del cuore, dopo essere stato idolo e leader del Catania per anni. Non all’altezza dei titolari a livello puramente tecnico, tuttavia offre un buon rendimento, risultando spesso decisivo a partita in corso e prezioso in alcune gare, nelle quali segna gol dal peso specifico elevatissimo ai fini del raggiungimento della Champions League. LUCARELLI 6- Gioca poco, a causa di un infortunio gravissimo, eppure quando recupera dimostra di non essere venuto a svernare sotto il Vesuvio, consolidando il patto d’acciaio con il conterraneo Mazzarri. Riesce a dare il suo contributo di esperienza. ZUNIGA 6,5- Sta completando il processo tattico, iniziato nella passata stagione. Validissimo terzino destro nella difesa a 4 al Siena nelle prime stagioni italiane. Un po’ a disagio nel modulo 3-5-2 adottato da Mazzarri, col tempo e con la grande applicazione, è riuscito ad ampliare il suo raggio d’azione, arrivando a giocare persino alle spalle delle punte o sul versante sinistro. SANTACROCE 5,5- Spiace non dargli la sufficienza piena, ma d’altronde nemmeno quest’anno l’italo-brasiliano è riuscito a fare il salto di qualità, dopo i convincenti esordi di Brescia. Sembrava in procinto di passare alla Juve un paio d’anni fa ma non si è più ripreso, soprattutto a livello psicologico, da un serio infortunio occorsogli al periodo. Meglio che vada in prestito in una squadra medio-bassa per ritrovare fiducia nei suoi notevoli mezzi atletici. RUIZ 6- Giunto a gennaio, disputa diverse partite ma deve ancora integrarsi al meglio con i compagni di reparto. Sarà prontissimo l’anno prossimo, dopo l’apprendistato del girone di ritorno. BLASI sv- Incomprensibile il calo fisico, atletico e mentale di questo ex mastino di gran personalità. Probabilmente vittima del fallimento Gea, non si è più ritrovato, panchinaro a Palermo e fantasma quest’anno al ritorno al Napoli. Un consiglio: cambiare casacca! In fondo, ha solo 30 anni. CRIBARI 6- Gioca pochissimo l’ex Udinese; solido, sicuro e molto esperto, accetta di buon grado il ruolo di riserva e si fa trovare pronto da centrale difensivo in assenza di capitan Cannavaro. YEBDA 6,5- Molto presente nel girone di ritorno, spesso preferito al pari ruolo (e più esperto) Gargano, è ottimo a livello fisico, in possesso di un buon tiro dalla distanza ma ancora un po’ grezzo in fase di impostazione. Comunque un buon esordio nel campionato italiano per il nazionale algerino. SOSA 5- Mellifluo, leggerino, poco appariscente. Insomma,non fosse per la stagione monstre di tutta la squadra, staremmo a parlare di un bidone vero e proprio. In assenza di Hamsik, il Napoli perde tantissimo a livello tecnico tattico quando schiera l’argentino ex Bayern Monaco. VITALE sv- L’ex enfant prodige incappa in una stagione da spettatore, praticamente relegato al ruolo di riserva fissa dal mister, ha poche chance di meritarsi una maglia da titolare. Conta molto il fatto che Mazzarri in tutte le squadre finora allenate abbia sempre puntato su un 11 base piuttosto fisso. DUMITRU 6- Molto promettente e in possesso di una personalità notevole per essere un ’91. Sfavillante nelle giovanili dell’Empoli (arriva a un passo dallo scudetto Primavera in uno squadrone composta tra gli altri da Fabbrini, Guitto, Saponara e Mori), mostra ottima tecnica e velocità negli assaggi concessi da Mazzarri. MAIELLO sv- Mentre l’ex compagno delle giovanili napoletane Insigne segna tra i prof una ventina di gol all’esordio in Lega Pro al Foggia (i miracoli zemaniani si ripetono negli anni), lui rimane una promessa e fa la spola tra la Primavera e la prima squadra, giocando col contagocce. Deve misurarsi anche lui tra i professionisti, è un centrocampista molto tecnico che in B potrebbe farsi valere sin da subito. Di Gianni Gardon

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