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Le pagelle di serie A: il Catania con 46 punti rimane nella massima serie

Il Catania rimane nella massima serie con un record di punti, 46.

Redazione

01.07.2011 ( Aggiornata il 01.07.2011 12:00 )

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CATANIA Record di punti in serie A (46 gol), abbattuto il record di Mihaijlovic della stagione precedente (45 gol) e di Zenga di due stagioni fa (43 gol). L’inizio non è dei migliori, ma la squadra c’è. È viva, risponde agli stimoli del proprio allenatore. La maggior parte dei punti sono conquisati in casa. È una squadra che possiede cuore, grinta e muscoli. ANDUJAR 6.5- Forse non diventerà mai uno dei migliori portieri del mondo, come qualcuno in Argentina aveva pronosticato, forse non sarà mai nemmeno titolare nella Seleccion biancoazzurra, ma sinora ha dimostrato (seppur a sprazzi) di avere stoffa e mezzi tecnici sufficienti per garantire solidità all’intero reparto catanese. ALVAREZ 7- Una conferma dopo le positive apparizioni della passata stagione (non a caso Mihajlovic lo avrebbe portato volentieri a Firenze con sé). A destra o a sinistra, poco importa a questo difensore argentino tutto grinta e corsa. SILVESTRE 7- Da due stagioni uno dei migliori centrali del campionato. Con lui sono assicurate prestazioni convincenti, il presidio dei palloni alti (è praticamente insuperabile di testa) e una personalità spiccata. SPOLLI 6,5- Ancora a mezzo servizio questo aitante difensore argentino (ma va?), che quando è al top forma con il connazionale Silvestre una solida cerniera. CAPUANO 6,5- Sorta di leader in campo, pienamente a suo agio lungo tutta la corsia mancina, capace di colpi ad effetto dalla distanza, rappresenta la continuità di rendimento fatta persona. Frenato nel finale di stagione. CARBONI 6,5- Un po’ rozzo tecnicamente, è l’ago della bilancia della squadra, il cervello, colui che detta i tempi e ramazza pure, da vero centromediano metodista d’antan. LODI 6,5- Uno dei più grandi talenti del calcio nostrano, mai pienamente espresso, nonostante a Frosinone abbia segnato una quarantina di gol in due anni. A Udine non ha convinto, lui che avrebbe potuto diventare il nuovo D’Agostino, a Catania invece schierato in mezzo al campo ha elevato notevolmente il tasso tecnico della squadra, nonostante se giocasse qualche metro più avanti, avrebbe più possibilità di sfoderare il suo mancino al fulmicotone. LEDESMA 6- L’ex Boca Juniors è un giocatore lineare, geometrico, poco dinamico ma comunque utile in un centrocampo a volte sbilanciato in avanti. Ha giocato a singhiozzo, non del tutto a posto fisicamente. GOMEZ 7- Trottolino, un nanetto della trequarti che però in campo ha fatto spesso la voce grossa. Sgusciante (non potrebbe essere altrimenti), veloce e risoluto, si è ritagliato uno spazio importante, imponendosi con relativa facilità, pienamente a suo agio in una squadra zeppa di connazionali. MAXI LOPEZ 6,5- Un passo indietro, forse due rispetto ai bagliori dell’anno scorso, quando sembrava un’iradiddio! Goleador freddo, gran fisico ed eccellente senso della posizione, come dimostra la sua altalenante carriera (forse proprio a Catania ha raggiunto una certa stabilità), sembra soffrire le pressioni esterne. Questo potrebbe precludergli una nuova chance in una grande. RICCHIUTI 6.5- Sembrava in procinto di partire (destinazione Padova) e invece batte i pugni, tira fuori per l’ennesima volta l’orgoglio e la personalità e mostra in campo di meritare eccome di rimanere nella massima serie. Trequartista di vocazione, spesso utilizzato nella mediana per garantire una maggiore qualità all’intero reparto, raramente sbaglia un approccio alla gara. LLAMA 6- Non si è ancora ripreso dal grave infortunio che l’ha frenato sul più bello. Abbisogna di stare al top per rendere al meglio, in quanto vive di accelerazioni improvvise e contropiedi micidiali. Lo aspettiamo fiduciosi al varco. IZCO 6- Ormai un veterano, centrocampista completo, umilmente accetta in silenzio le disposizioni del mister, lui che potrebbe ambire ad un maggior minutaggio. Uno degli illustri infortunati di questa stagione catanese. BIAGIANTI 6- Il valore individuale non si discute; incappa in una stagione condizionata dagli infortuni ma si ricandida a tornare ad essere il leader e capitano della squadra etnea, sempre che qualche media- grande non si faccia avanti prima, scommettendo in un suo pieno recupero. SCHELOTTO 6- Prima parte un po’ deludente a Cesena, dove non è riuscito a convincere pienamente il tecnico Ficcadenti, dopo che nei due anni precedenti in Romagna con Bisoli era stato uno dei più incisivi ai fini della doppia promozione, approda a Catania dove, pur non essendo titolare fisso, ha maggior possibilità di mostrare le sue doti di corridore dai piedi educati. MORIMOTO 5- Ha solo 23 anni eppure calca le scene della serie A da diverse stagioni, mostrando buoni colpi ma senza mai spiccare il volo decisivo. Fragile fisicamente, incappa in una stagione in chiaroscuro, forse la peggiore da quando veste la maglia del Catania. MARCHESE 6,5- Esce dall’anonimato delle ultime due stagioni, mostrando innanzitutto una grandissima professionalità e poi un (inaspettato) rendimento come esterno difensivo sinistro, ruolo che già occupò senza molti acuti nel Chievo. PESCE 6- L’umiltà fatta persona. In B sulla fascia sinistra, indifferentemente in difesa e a centrocampo, faceva la differenza nell’Ascoli; nella massima serie è relegato al ruolo di riserva ma spesso è stato elogiato dal tecnico Simeone per la sua professionalità e abnegazione. BERGESSIO 6,5- Arrivato a gennaio ci ha messo meno di un tempo per integrarsi con i compagni! Forma una coppia ben assortita con Maxi Lopez, talvolta è parso poco freddo sotto porta ma può solo migliorare, dopo che in Francia aveva fallito in un primo momento l’opportunità in una squadra europea. Ai piedi dell’Etna, a lungo inseguito dall’ad Lo Monaco, che lo avrebbe portato già l’anno scorso al posto del bidone Barrientos, si è messo in luce grazie alle doti di attaccante moderno e veloce. TERLIZZI 6- Un po’ involuto, risponde sempre “presente” ogni volta che viene chiamato in causa dal mister. Ha la personalità dei leader e la giusta esperienza per fare da chioccia ai giovani colleghi. MARTINHO sv- Poche apparizioni, in generale scarso minutaggio per questo giovane brasiliano che nelle movenze ricorda un po’ Kakà ma che alla resa dei conti appare ancora immaturo e incompiuto. POTENZA 5,5- Nemmeno a Catania ha espresso un rendimento sopra la media, dimostrando come forse sia questo il suo standard in campo, dopo che né a Firenze, né al Genoa aveva ricalcato quanto di buono aveva fatto vedere negli anni giovanili con l’Inter, quando era pure un perno delle Nazionali giovanili. BELLUSCI e AUGUSTYN sv- Difensori riserve, ci si aspetta l’affermazione soprattutto del primo. L’ex ascolano, già under 21, prometteva benissimo, tanto da indurre paragoni (più che azzardati, diciamo la verità) con l’iridato e Pallone d’oro Fabio Cannavaro. SCIACCA sv- Gioiello del vivaio, disputò un buon Mondiale Under 20 due anni orsono, confermando nelle prime apparizioni in prima squadra ottime doti a centrocampo. Quest’anno era attesissimo dagli addetti al lavori (e anche dagli stessi tifosi) ma una serie interminabile di infortuni l’ha messo presto fuori causa. Gianni Gardon

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