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Le pagelle di serie A: per il Cagliari stagione tranquilla

Una stagione molto tranquilla quella del Cagliari che con 45 punti rimane in serie A.

Redazione

30.06.2011 ( Aggiornata il 30.06.2011 10:56 )

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CAGLIARI Per il Cagliari inizio di stagione positivo. Pochi acquisti: Nainggolan, Ariaudo, Pinardi, Acquafresca e Agazzi (subito titolare dopo le vicende Cellino-Marchetti). Due sconfitte consecutive interne con Napoli e Genoa scatenano l’ira di Cellino, il quale esonera Bisoli che viene sostituito da Roberto Donadoni.  Per il Cagliari un’altra stagione tranquilla, forse un po’ arrendevole nel finale. AGAZZI 7- Non ha fatto rimpiangere l’ex prodigio Marchetti, anzi ha sbalordito più volte tra i pali mentre è caduto raramente in amnesie che gli sono costate un paio di “papere”. Buon esordio dopo gli assaggi di Trieste. PISANO 6,5- Giocatore dalle indubbie qualità tecniche e agonistiche, autentico cuore rossoblu, dinamico e veloce, non fa mai mancare il suo apporto sulla fascia destra di difesa. Peccato che puntualmente ogni stagione si ritrovi con un tabellino di presenze penalizzato dai numerosi stop per infortunio. ASTORI 7- Grande campionato sia a livello individuale (ha esordito pure in Nazionale, seppur macchiando la prestazione con un ingenuo cartellino rosso), sia in coppia con Canini, con il quale ha formato una diga quasi insuperabile. Il Milan, dove è cresciuto in un reparto fortissimo composto da Marzoratti, Legati e Antonelli, lo ha lasciato andare troppo presto e ora lo sta trattando, così come molte altre società di alto livello. AGOSTINI 6,5- La costanza, la regolarità, l’ordinarietà fatta persona ma che tradotto significa pure affidabilità. Ricorda il Lanna del Chievo, sempre presente ma poco visibile, quasi normale nel suo rendimento. Eppure questo 32enne ha qualche centinaia di presenze in massima serie e in ben poche occasioni è sceso sotto la soglia della sufficienza. CANINI 7- Dopo il lungo periodo retto da Lopez, ecco candidarsi Canini a nuovo baluardo difensivo del Cagliari. In piena maturazione tecnica da quando disputò il Mondiale Under 20 ha salito scalino per scalino, addirittura passò senza difficoltà dalla terza serie di San Benedetto del Tronto (con lui quell’anno un altro enfant prodige, Luca Cigarini) in terra sarda. Merita una chiamata in azzurro. PERICO 6,5- Discreto sostituto di Pisano, seppur con caratteristiche tecniche molto diverse, Perico vinse l’Europeo Under 19 (che squadra quella degli ’84: Pazzini, Aquilani, Mantovani, Lodi, Potenza e appunto Perico tra questi) e dopo una fruttuosa gavetta in B con l’Albinoleffe ha mostrato di poter starci anche lui in serie A. ARIAUDO 6,5- All’altezza dei titolari, ottimo elemento di rincalzo ma soprattutto di prospettiva. L’ex juventino, più a suo agio da centrale difensivo che da terzino sinistro (ruolo che ha appreso principalmente con l’Under 21), il prossimo anno potrebbe affermarsi definitivamente. BIONDINI 7- Non fa più notizia questo centrocampista dai mille polmoni, riconoscibile non solo per i capelli rossi ma pure per la sostanza che mette in ogni partita. Ha debuttato in Nazionale nella sua Cesena. In quel ruolo la concorrenza è agguerrita ma se guardiamo al rendimento ben pochi lo sopravanzano. CONTI 6,5- Ha sofferto agli inizi un rapporto iniziato male con il tecnico Bisoli, poi però è prontamente tornato al ruolo che più gli si addice in campo, vale a dire il leader della squadra, il perno del centrocampo. Solito apporto fondamentale, meno nervosismo e grande attaccamento alla maglia. Un vero capitano. NAINNGOLAN 7- Titolare del centrocampo, in odor di nazionale (belga, benché le origini siano thailandesi), ha finito in crescendo la stagione, sempre più a suo agio tra i “grandi”, dopo gli esordi a Piacenza. Bel colpo per Cellino che si trova un uomo mercato in casa, anche se siamo curiosi di vederlo progredire ancora di più nel prossimo campionato, quello della riconferma a certi livelli. LAZZARI 6,5- Giocatore atipico, nel corso degli anni ha spostato sempre più avanti il suo baricentro, arrivando con Donadoni a giocare talvolta a fianco alla prima punta, lui che è stato terzino, mediano, laterale sinistro e soprattutto trequartista classico. Ancora incostante (e chissà se riuscirà a migliorare su quest’aspetto), piace al Milan del suo ex tecnico Allegri; è capace di giocate sopraffine ma spesso gioca meglio da subentrato. ACQUAFRESCA 6,5- Tutto sommato positivo, anche se da un talento come lui ci si aspetta sempre prima o poi la stagione del crack, da 20 gol. In ogni caso si sta appropriando, specie dopo la partenza di Matri, del ruolo di leader dell’attacco. Appare ancora timido e poco determinato, ma credo nel suo caso si tratti di dna. COSSU 7- A 30 anni suonati non stupisce più questo trottolino che a Verona (sponda Hellas) ricordano ancora come inconcludente dribblomane. Tornato a casa sua in Sardegna, da 3 anni sfodera prestazioni sontuose, spesso condite da assist al bacio per i compagni. Giustamente ha coronato il sogno di vestire la maglia azzurra della Nazionale. NENE’ 6,5- Qualche bel gol, un potente acuto (una tripletta) e in generale la sensazione che sia capace di grandi colpi; il problema semmai è che questi colpi li sfodera ben poche volte. A lungo frenato dagli infortuni. RAGATZU 6- Poche apparizioni, qualche gol. Tutto aiuta per incrementare un curriculum che, viste le buone premesse giovanili, potrebbe tra qualche anno essere già ben più cospicuo. Ricordiamo che è un ’91 e che l’80% dei suoi coetanei gioca ancora in Primavera. LANER 6- Poche chance per lui, d’altronde al Cagliari abbondano gli interpreti di centrocampo. Da rivedere a questi livelli. MISSIROLI 6- Ha lasciato la Reggina da leader, da profeta in patria ma vale per lui lo stesso discorso fatto per Laner: difficile lasciare il segno se si hanno a disposizioni poche possibilità. Possiede indubbie qualità tecniche e doti fisiche invidiabili che lo potrebbero portare davvero in alto. MAGLIOCCHETTI sv- Un enigma ancora di risolvere questo centrale difensivo che, nelle giovanili della Roma, in coppia con Freddi componeva un’ottima diga (in quella squadra pure Rosi,Cerci, Greco e un giovanissimo Okaka). Invece, da professionista, ha raccolto in 4 anni poco più di una decina di presenze, più che altro in B tra Hellas e Triestina. A 25 anni meglio ripartire dalla Lega Pro e giocare di più. MARCHETTI sv- Sarebbe meglio dire “il fantasma di Marchetti”. Incredibile la vicenda di un portiere di cui solo un anno fa di questi tempi si parlava come un nuovo Buffon, come  migliore portiere italiano. Ci auguriamo davvero che possa riprendersi, magari fuori dall’Italia, visto che qui i pregiudizi su di lui ormai si sprecano. Gianni Gardon

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